“Salendo sull’Etna, è impossibile non notarli”, il sarcasmo dei social testimonia una cruda realtà

La bellezza mozzafiato dell’Etna, uno dei più straordinari patrimoni naturali al mondo e sito UNESCO, rischia di essere deturpata da un problema che in Sicilia sembra non trovare mai fine: l’abbandono indiscriminato dei rifiuti.

In un recente post pubblicato dalla pagina social “Inciviltà a Catania”, viene denunciata una situazione sempre più grave che colpisce non solo il cuore di Catania, ma anche le aree limitrofe e le strade che conducono verso il vulcano.

Nel post si legge: “Salendo sull’Etna, è impossibile non notare i cumuli di Mmunnizza su tutti i versanti di questo mega arancino diviso a livello amministrativo in una serie infinita di spicchi: Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione, ecc.”.

Il post descrive una realtà inquietante. Luoghi che dovrebbero essere tutelati e preservati, come le stradine secondarie che conducono al Rifugio Sapienza da Nicolosi, sono diventati discariche a cielo aperto, con rifiuti di ogni genere, persino frigoriferi, abbandonati senza alcun rispetto per l’ambiente o per il patrimonio comune.

La denuncia si concentra in particolare su un tratto a pochi metri dalla Strada Provinciale 92 (SP92), dove le coordinate geografiche precise (37.645000, 14.997100) indicano un punto in cui la spazzatura è stata accumulata in modo particolarmente evidente. La domanda provocatoria posta dai gestori della pagina riflette il disprezzo verso chi si rende protagonista di questi atti incivili: “Mi chiedo: chi è quel subumano analfabeta Munnizzaro che si carica un frigorifero per poi abbandonarlo su stradine battute solo da ciclisti ed escursionisti?”.

La riflessione non si limita alla montagna, ma estende lo sguardo a una città che sembra soffrire da tempo di una gestione inadeguata dei rifiuti. La “Mmunnizza”, come viene chiamata nel dialetto locale, invade le strade, tanto in città quanto nelle periferie, e lo stesso mare che bagna Catania, spesso soggetto a scarichi abusivi, viene ignorato dalla popolazione che da sempre continua a fare il bagno in queste acque senza sollevare proteste.

Il post prosegue con una riflessione tagliente sulla gestione del degrado urbano, richiamando alla memoria la decisione di chiudere piazza Europa, una delle zone più centrali della città, a causa del degrado percepito.

Catania e i suoi comuni limitrofi devono ora rispondere a questa chiamata, dimostrando che è possibile invertire la rotta e restituire dignità a uno dei luoghi più suggestivi del pianeta.

Ecco il post completo di Inciviltà a Catania

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