101 Bare nel Canale di Venezia: Un Evento Shock per Risvegliare le Cosciienze sulle Morti sul Lavoro

101 bare sfilano nei canali di Venezia: una manifestazione choc per sensibilizzare su morti sul lavoro

Venezia, 18 settembre 2024 – Oggi, il suggestivo palcoscenico dei canali di Venezia è stato teatro di un evento di protesta silenziosa che ha catturato l’attenzione di residenti e turisti. Cento e una bare, simbolo di un’inaccettabile perdita, hanno sfilato su un pontone, rappresentando i morti sul lavoro in Veneto nel 2023. L’azione, promossa dalla Uil, ha avuto l’obiettivo di "svegliare le coscienze", come sottolineato da Roberto Toigo, segretario regionale del sindacato.

L’evento ha visto le bare partire dall’isola del Tronchetto, attraversare il canale della Giudecca, e passare accanto a luoghi iconici come la Basilica della Salute e Palazzo Ducale, prima di giungere all’Arsenale, storica "fabbrica" di Venezia. “La indifferenza e la rassegnazione stanno anestetizzando le morti sul lavoro”, ha affermato Toigo, illustrando l’intento di rompere il silenzio che spesso circonda queste tragedie.

La manifestazione ha avuto un forte impatto visivo e emotivo, nonché un significativo messaggio di denuncia. “Ogni tre giorni e mezzo una persona perde la vita mentre lavora, lasciando nella disperazione i propri familiari e colleghi,” ha evidenziato il segretario, esprimendo la necessità urgente di una riflessione sulle attuali condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Rifiuto della rassegnazione

Nel suo discorso, Toigo ha messo in guardia contro la cultura dell’assuefazione e del fatalismo. “Le frasi come ‘è stata una disgrazia’ o ‘la sicurezza costa’ non devono più essere accettate”, ha sottolineato, invitando a un cambiamento culturale che inizi fin dalla scuola. “La cultura della vita deve diventare patrimonio condiviso”, ha proseguito, auspicando che ogni lavoratore possa riconoscere i pericoli e decidere di difendersi.

Il bisogno di giustizia è un tema centrale nelle parole del segretario, il quale ha citato il caso di Mattia Battistetti, un giovane morto in un cantiere nel 2021, la cui madre attende ancora giustizia. La proposta di introdurre ristori per le famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro è emersa come una necessità imperativa.

Una campagna in corso

La Uil ha avviato dal 2021 una campagna di sensibilizzazione, nota come “zero morti sul lavoro”, comprendente eventi in varie città italiane. Solo quest’anno, manifestazioni simili sono state organizzate in località come Roma e Napoli, sempre con l’intento di portare a galla la questione delle morti bianche.

Con il bilancio già tragico di 37 morti in Veneto nei primi mesi del 2024, Toigo ha ribadito l’importanza di una mobilitazione collettiva per affrontare questa emergenza sociale. “La consapevolezza di questo fenomeno deve diventare una priorità politica e sociale,” ha affermato, promettendo che la Uil continuerà a lottare affinché le morti sul lavoro occupino un posto centrale nel dibattito pubblico.

Impegno istituzionale

L’assessore comunale al Lavoro, Simone Venturini, ha partecipato all’evento, sottolineando l’importanza di associarlo a Venezia, una città con una forte tradizione lavorativa. “Qui parliamo di sicurezza in un luogo che è stato la culla di innovazioni lavorative,” ha commentato, sottolineando che l’assessorato ha scelto di non perseguire appalti al massimo ribasso, favorendo la qualità e la sicurezza nei progetti lavorativi.

In un momento di grande attualità come questo, i messaggi provenienti da Venezia si pongono come un forte richiamo alla responsabilità collettiva e alla necessità di un approccio serio e consapevole per prevenire ulteriori tragedie nei luoghi di lavoro.

Il cammino verso una cultura della sicurezza richiede l’impegno di tutti, affinché nessuna vita venga più spezzata per indifferenza.