Messina: Confiscati beni per 12 milioni ad un professionista coinvolto in reati di truffa e riciclaggio
Nelle ultime due settimane, il Tribunale di Messina ha emesso due decreti di confisca che hanno messo a segno un importante colpo contro il patrimonio illecito. Complessivamente, sono stati confiscati beni per un valore superiore ai 12 milioni di euro, grazie a un’iniziativa della Procura e al lavoro del nuovo "Gruppo Misure di Prevenzione", creato per combattere le attività illecite legate a truffe e reati patrimoniali.
Il primo provvedimento ha colpito un noto professionista dell’area nebroidea, attualmente coinvolto in diverse indagini per truffa a danno di fondi pubblici e reati di carattere fiscale. Dagli atti giudiziari è emerso che il professionista avrebbe sistematicamente utilizzato la propria attività per costruire un sistema truffaldino, ricevendo in modo fraudolento sussidi e contributi destinati a sostenere le attività produttive nelle zone più svantaggiate.
La confisca ha interessato un patrimonio consistente, che comprende 9 imprese, 7 appartamenti, 1 fabbricato e 17 terreni situati nelle province di Messina e Palermo, oltre a numerosi rapporti finanziari. Questo intervento si inserisce in un contesto più ampio di lotta alle disuguaglianze e agli abusi nella gestione delle risorse pubbliche.
Il secondo decreto di confisca ha riguardato i beni di un pregiudicato di Messina, attualmente detenuto, accusato di aver accumulato un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Dalla metà degli anni ’90, l’uomo è stato condannato per reati gravi, tra cui traffico di stupefacenti, rapina e estorsione. Le ultimissime indagini hanno rivelato come egli abbia costretto un imprenditore edile a pagare somme di denaro e a fornirgli lavori e materiali edili senza compenso, utilizzando minacce e violenza.
La misura di confisca per questo soggetto ha comportato il sequestro di 6 abitazioni, 1 terreno agricolo e 5 veicoli per un valore totale di circa 350.000 euro. Queste azioni dimostrano l’impegno costante delle forze dell’ordine e della magistratura nel contrastare fenomeni di illegalità economica che danneggiano profondamente il tessuto sociale ed economico.
È importante sottolineare che il provvedimento di confisca può essere oggetto di ricorso, attraverso i normali mezzi di impugnazione, con la possibilità di escludere ogni forma di responsabilità e restituzione dei beni agli aventi diritto. Questo aspetto rappresenta una garanzia fondamentale del diritto di difesa, in un procedimento che vede di fronte accuse e difese in un contesto di equità giuridica.
Con questa operazione, Messina segna un passo significativo nella lotta contro la criminalità economica e nei tentativi di recuperare risorse illecitamente accumulate, un messaggio chiaro che incoraggia la società civile a denunciare e combattere l’illegalità a tutte le sue forme.