La figlia di Totò Schillaci ricorda il padre: “Sapeva avrebbe perso, ma si è giocato tutto”
Roma – Un toccante tributo a Totò Schillaci, campione del mondo e icona del calcio italiano, è arrivato oggi dalla figlia Jessica, che ha condiviso un’emozionante lettera su Repubblica. La giovane, infermiera di professione, ha dovuto affrontare la dura realtà della perdita del padre, scomparso dopo una lunga battaglia contro il cancro al colon retto.
“Era un uomo semplice e la semplicità è una virtù, la stessa virtù che mio padre mi ha lasciato in eredità", ha esordito Jessica, evocando una figura paterna che ha segnato non solo la sua vita, ma anche quella di milioni di italiani. Schillaci, 59 anni, è stato un simbolo delle “Notti Magiche” del 1990 quando, con la Nazionale, ha fatto sognare il paese intero.
La lotta per la vita è stata, come scrive la figlia, lacerante. “Conosco la trafila del fine vita, ma intraprendere questo cammino con un padre giovane è davvero difficile”, ha rivelato Jessica. Il commovente incontro al capezzale ha offerto un momento di connessione profonda: “Tre giorni fa, mentre ci trovavamo accanto a lui, ci ha chiesto scusa per non essere stato presente come avrebbe voluto”.
Un padre presente nonostante i riflettori. Jessica ha descritto Totò come un campione che ha alternato momenti di grande fama a periodi di silenzio. “Non aveva l’ambizione di tenersi alla larga dalla fama, ma nemmeno la coltivava. Ed è nei momenti di discrezione che si è rivelato il grande padre che è stato”.
Con il cuore colmo di ricordi, la giovane ha rivissuto dei momenti significativi, come il periodo in cui il padre venne acquistato dalla Juventus. “All’epoca avevo solo due anni e mio fratello Mattia era appena nato. Ricordo le sue emozioni nello raccontarci di quel sogno che si avverava, indossare la maglia bianconera”, ha aggiunto Jessica, lasciando trasparire amore e ammirazione per un padre che ha saputo trasmetterle valori importanti.
Non è stato facile dire addio. Nonostante le rassicurazioni mediche, Jessica si è aggrappata alla speranza di salvare il padre, con la consapevolezza che il tempo a disposizione fosse limitato. “Ci siamo concessi un ultimo bagno al mare e una bella cena di pesce. Un’estate che non dimenticherò mai”, ha ricordato nostalgicamente.
La lettera si chiude con una riflessione profonda: “Papà stavi giocando l’ultima partita della tua vita. Sapevi già che l’avresti persa, ma te la sei giocata benissimo”. Jessica conclude con una celebrazione dell’amore eterno che unisce padre e figlia, affermando che Totò continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha amato, ovunque si trovi ora.
Il ricordo di Totò Schillaci non è solo una memoria sportiva; è un esempio di umanità, dedizione e quella semplicità che, come ricorda Jessica, può illuminare anche i momenti più bui.