L’ultimo saluto a Totò Schillaci: una celebrazione di affetto e memoria
PALERMO – Ieri, la città di Palermo ha preso parte a un commovente evento in memoria di Totò Schillaci, l’eroe del calcio italiano, che ci ha lasciato a causa di una malattia. I suoi funerali si sono svolti nella cattedrale cittadina, dove un’atmosfera di intensa commozione ha avvolto la celebrazione, accogliendo la sua figlia più affettuosa: la sua amata Palermo.
Applausi e cori hanno accolto il feretro di Schillaci al suo arrivo, impreziosito da sciarpe delle sue squadre del cuore, Juventus, Messina e Palermo, e dalla leggendaria maglia azzurra della Nazionale. Un grande striscione dei tifosi rosanero recitava “Ciao Totò, figlio di Palermo”, racchiudendo il profondo legame che univa il calciatore alla sua città .
L’omelia di monsignor Filippo Sarullo ha sottolineato il significato di Schillaci non solo come calciatore, ma anche come simbolo di speranza e riscatto per tanti. Durante il suo discorso, ha dichiarato: “In tanti oggi sono qui per ricordare Totò Schillaci come il calciatore delle notti magiche, perchĂ© ha fatto sognare l’Italia”.
Schillaci, come descritto da Sarullo, è stato “un eroe del pallone, un eroe della vita, un eroe del riscatto”. Il sacerdote ha evocato l’immagine di un uomo che ha dovuto lottare e scegliere tra il cammino della deviazione e quello del sacrificio onesto. Ha parlato della Sicilia e, in particolare di Palermo, come di una terra ricca di storie di riscatto e determinazione, dove molti, come Schillaci, hanno cercato di superare le difficoltĂ e cambiare il proprio destino.
“Totò è il volto bello di Palermo, di Palermo che non molla”, ha proseguito monsignor Sarullo, mettendo in luce il significato che Schillaci ha avuto per i palermitani e per la Sicilia intera. L’omelia ha celebrato un uomo che si è sempre dimostrato orgoglioso delle sue origini, raccontando le sue esperienze lavorative come tappe fondamentali della sua vita che lo hanno reso forte e invincibile.
Dopo la messa, il feretro di Schillaci ha fatto un emozionante passaggio per il quartiere Cep, dove l’ex attaccante ha trascorso la sua infanzia, prima di fermarsi presso la scuola di calcio da lui fondata, la Louis Ribolla. Momenti di grande significato per i presenti, che hanno condiviso ricordi e aneddoti sull’era d’oro del calcio italiano durante i mondiali.
La celebrazione si è conclusa con la benedizione delle spoglie, impartita dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, a testimonianza di un’ultima, affettuosa omaggio all’uomo e al calciatore che ha segnato un’epoca e ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori degli italiani. Totò Schillaci, un “figlio di Palermo” che vivrĂ per sempre nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e ammirarlo.