Recuperata un’anfora greco-italica: un tesoro marino salvato alle Isole Eolie!

Recupero di un prezioso reperto archeologico a Filicudi: un’iniziativa che dimostra l’importanza della cooperazione tra istituzioni

Filicudi, 20 settembre 2024 – È stata portata a termine un’operazione straordinaria di recupero archeologico nelle acque cristalline delle Isole Eolie. Grazie all’impegno della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, in coordinamento con il Comando Carabinieri Tutela del patrimonio culturale di Palermo e il Nucleo Carabinieri subacquei di Messina, è stata salvata un’anfora di grande valore storico, risalente al III secolo a.C.

Il reperto, noto come “greco-italica”, si trovava a 50 metri di profondità, spostato dalla sua posizione originale e pronto per essere trafugato. Questo ritrovamento rappresenta non solo una testimonianza della ricchezza culturale dell’antica civiltà, ma anche un campanello d’allerta sui rischi che affrontano i beni archeologici nei fondali marini.

L’assessore Francesco Paolo Scarpinato ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra e della sinergia tra le istituzioni: «L’azione sinergica tra l’assessorato dei Beni culturali e il Nucleo Tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri, ancora una volta ha dato importanti risultati». Con queste parole, Scarpinato ha dichiarato che il recupero del reperto di Filicudi è parte di uno sforzo più ampio per garantire la protezione dei beni culturali sommersi, un obiettivo cruciale per il suo assessorato.

La lotta contro il fenomeno dei furti d’arte è fondamentale, e per questo l’assessore ha espresso un sentito ringraziamento ai Carabinieri per il loro lavoro. Grazie a operazioni come questa, è possibile conservare importanti tracce del passato, tutelando il patrimonio culturale italiano e salvaguardando la nostra eredità storica.

Dopo il recupero, l’anfora è stata trasferita al museo archeologico eoliano di Lipari, dove potrà essere esposta e studiata, contribuendo così alla valorizzazione della storia delle Isole Eolie. Il caso di Filicudi rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici e forze dell’ordine, testimoniando l’importanza di unirsi per proteggere e valorizzare il patrimonio culturale del nostro Paese.

Concluse queste operazioni, rimane alta l’attenzione su un tema delicato, quello della salvaguardia dei beni archeologici, che merita ormai un continuo impegno e riflessione da parte di tutti.