Italia e Vaticano sotto accusa: il dramma della setta Matriarca e il silenzio istituzionale

Caso Matriarca: L’Avvocato Ribeiro Accusa Italia e Vaticano di Omertà

Roma – 24 settembre 2024 – In un’intervista rilasciata alla Dire, l’avvocato Edson Ribeiro, noto criminalista brasiliano e difensore di Nunzio Bevilacqua, vittima della setta della Matriarca, ha lanciato accuse pesanti nei confronti dello Stato italiano e del Vaticano. “Lo Stato italiano non ha fatto praticamente nulla”, ha affermato Ribeiro, evocando un silenzio assordante da parte delle autorità preposte a gestire tale spinosa vicenda.

Bevilacqua, dopo aver conosciuto Barbara Z. attraverso una piattaforma di insegnamento di lingue, si è trovato coinvolto in quello che si è rivelato essere un complesso schema di estorsione. “Siamo di fronte a una vera e propria truffa”, ha continuato il legale, sottolineando come il suo assistito sia stato costretto a sostenere costi per il mantenimento di una figlia che gli è stata presentata come biologica, ma per la quale non ha mai ricevuto informazioni chiare e verificabili. La questione si complica ulteriormente con l’emergere di una rete di complici e di attori, tra cui medici e avvocati infedeli, che hanno facilitato le operazioni della setta.

Ribeiro non ha risparmiato critiche nei confronti del clero e del Vaticano. Secondo le indagini, un alto prelato cattolico, Padre Nivaldo Ceron, sarebbe stato implicato, sollevando interrogativi sul ruolo della Chiesa nella questione. “Le domande al clero coinvolto dovrebbero essere poste direttamente dal Vaticano”, ha sostenuto l’avvocato, evidenziando il bisogno di trasparenza e verità in una situazione che sembra avvolta nell’oscurità.

Nel cuore della vicenda c’è una casa, nota come la “Casa”, in cui le donne portano avanti le loro gravidanze in segreto, perpetuando un sistema di inganni e ricatti. “Ci troviamo davanti a un silenzio generale”, ha affermato Ribeiro, lamentando la mancanza di collaborazione da parte delle autorità italiane e locali.

A complicare ulteriormente la situazione è il fatto che su Bevilacqua grava la pendenza di un processo civile in Brasile. “Ci sono dubbi fondati sulla validità dei test DNA”, ha spiegato il legale, dicendosi preoccupato per mancanze procedurali che potrebbero compromettere il caso. “Credo che la diplomazia italiana dovrebbe essere più attenta ai suoi concittadini, ma purtroppo mi sbagliavo”, ha aggiunto Ribeiro, promettendo che la lotta per la giustizia non si fermerà fino a quando tutte le verità non verranno a galla.

In una società sempre più attenta alla giustizia e ai diritti dei cittadini, il caso della Matriarca mette in luce le complicazioni e le sfide legate alla tutela dei più vulnerabili, presso i luoghi in cui ci si aspetterebbe maggiore protezione e supporto. Questo racconto di inganno e sfruttamento richiede una risposta non solo dal punto di vista legale, ma anche da un punto di vista morale, tanto da parte delle istituzioni quanto della comunità.