330 milioni di bambini in povertà estrema: l’emergenza globale che non possiamo ignorare

330 milioni di bambini nel mondo vivono in povertà estrema: l’allerta dell’Unicef

ROMA – In un allarmante rapporto pubblicato il 25 settembre 2024, l’Unicef rivela che circa 330 milioni di bambini nel mondo si trovano in condizioni di povertà estrema. Questo dato preoccupante evidenzia non solo la grave situazione economica, ma anche le conseguenze dirette sulle loro vite e sul loro sviluppo. Circa la metà di questi bambini vive in aree colpite da conflitti, il che complica ulteriormente il loro accesso a servizi fondamentali come l’istruzione e la salute.

Il comunicato sottolinea che 200 milioni di bambini non si stanno sviluppando correttamente a causa della malnutrizione, una condizione che si traduce in gravi carenze nei loro importanti anni di crescita. In aggiunta, si stima che 86 milioni di ragazze adolescenti siano escluse dalle scuole, privandole della possibilità di costruire un futuro migliore. Questo scenario drammatico è amplificato dai cambiamenti climatici, con 559 milioni di bambini esposti a frequenti ondate di calore, compromettendo ulteriormente la loro salute e il loro benessere.

Un dato particolarmente allarmante riportato dall’Unicef è che ogni giorno circa 14.000 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa di malattie in gran parte prevenibili, come malattie diarroiche e malaria. Questi numeri mettono in evidenza la necessità urgente di interventi efficaci e coordinati.

Negli ultimi quattro anni, i progressi ottenuti nel benessere infantile sembrano essersi stagnati, con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) che diventano sempre più irraggiungibili. Attualmente, siamo sulla buona strada per raggiungere solo il 15% degli SDG e solo un terzo degli indicatori relativi ai bambini è in linea con gli obiettivi stabiliti.

Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef, ha dichiarato: “Dobbiamo fare di più per i bambini e possiamo farlo, lo abbiamo già fatto”. Dal 2000 a oggi, l’Unicef ha contribuito a ridurre la mortalità infantile sotto i 5 anni del 50%, e ha fatto registrare significativi miglioramenti anche nella lotta contro le malattie infantili. Tuttavia, Russell insiste sulla necessità di “accelerare i progressi per l’Agenda 2030”, sottolineando che è fondamentale implementare politiche basate su dati concreti che possano essere applicate globalmente.

Per garantire un futuro migliore ai bambini, l’Unicef chiede un’intensificazione delle azioni e degli investimenti nei sistemi di assistenza sanitaria, protezione sociale, nutrizione, istruzione e servizi igienici. “Dobbiamo rendere questi sistemi più resilienti alle crisi”, conclude Russell, richiamando l’urgente necessità di un’azione globale concertata.

In un mondo dove l’infanzia è sempre più esposta a sfide senza precedenti, l’Unicef lancia quindi un appello ai governi, alla società civile e alla comunità internazionale: è tempo di agire per i più vulnerabili e garantire a ogni bambino un futuro dignitoso e prospero.