Libano, Israele si prepara all’invasione di terra: escalation di violenza tra le due nazioni
25 settembre 2024 – ROMA – La tensione tra Israele e Libano è balzata nuovamente al centro della scena geopolitica, con il governo israeliano che ha annunciato la preparazione di un’invasione di terra nel territorio libanese. Il tenente generale Herzi Halevi, capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano, ha dichiarato con fermezza: “Non ci fermeremo. Continueremo ad attaccarli e a far loro del male ovunque”. Questa affermazione rappresenta un chiaro segnale della determinazione israeliana a intensificare le operazioni belliche contro Hezbollah, il gruppo militare shiita che ha visto un aumento delle ostilitĂ nelle ultime settimane.
In un comunicato rilasciato dall’esercito, Halevi ha informato le truppe di carri armati israeliani di “tenersi pronte per un possibile ingresso di terra in Libano”. Ha sottolineato che i bombardamenti in corso sono essenziali non solo per indebolire le forze di Hezbollah, ma anche per preparare il terreno per un’eventuale offensiva militare. “La sensazione è che i vostri stivali militari entreranno nel territorio nemico”, ha aggiunto, preannunciando uno scontro significativo.
Le conseguenze di questa escalation sono drammatiche. Nella terza giornata consecutiva di bombardamenti, il ministro della Salute libanese, Firias Abbass, ha riferito che 51 libanesi sono stati uccisi e 223 feriti. Queste notizie devastanti contribuiscono a un bilancio tragico che conta oltre 200.000 persone sfollate a causa del conflitto, iniziato il 8 ottobre. Le Nazioni Unite hanno giĂ mobilitato risorse per affrontare la crisi umanitaria in atto, avvertendo rispetto alla crescente disperazione della popolazione libanese.
La situazione si complica ulteriormente con l’intercettazione di un missile di Hezbollah sopra Tel Aviv, un evento che segna un nuovo punto di non ritorno nella guerra di responsabilitĂ . Per la prima volta, missili del gruppo libanese sono stati avvistati nei cieli della capitale israeliana, testimoniando una risposta militarmente aggressiva da entrambe le parti. L’agenzia di stampa libanese riporta che anche il nord di Beirut è stato colpito, sebbene senza vittime.
In un contesto di crescente preoccupazione internazionale, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha affermato: “Una guerra totale è possibile, ma penso che ci sia ancora margine per un accordo che possa cambiare radicalmente l’intera regione”. Le dichiarazioni di Biden giungono in un momento cruciale, invitando a considerare soluzioni diplomatiche per evitare un ulteriore deterioramento della situazione.
Anche il Papa ha espresso la propria condanna riguardo allo sviluppo del conflitto, sottolineando che “gli attacchi aerei in Libano sono inaccettabili” e facendo appello alla comunità internazionale affinché intervenga. Le dichiarazioni del pontefice evidenziano la necessità urgente di trovare una soluzione pacifica e concreta per una crisi che continua a colpire migliaia di famiglie innocenti.
Con un futuro incerto, lo sguardo rimane fissato su Israele e Libano, due nazioni intrappolate in un ciclo di violenza che sembra non avere fine. La comunità internazionale è chiamata a unire gli sforzi per promuovere la pace e la stabilità nella regione, prima che sia troppo tardi.