Strage familiare a Nuoro: salgono a cinque le vittime
Una tragedia che ha scosso profondamente la comunità di Nuoro: il bilancio della strage familiare, avvenuta nella mattinata di ieri, ha raggiunto la cifra inquietante di cinque vittime. Il quattordicenne sopravvissuto, testimone diretto degli eventi, ha riferito agli inquirenti di un litigio tra i genitori poco prima che l’orribile episodio si consumasse.
Il dramma nel dettaglio
Roberto Gleboni, 49 anni, ha messo in atto un gesto che ha lasciato la città attonita: armato di una pistola regolarmente detenuta per uso sportivo, ha aperto il fuoco sulla propria famiglia. Le vittime accertate includono sua moglie, Giuseppina Massetti, la figlia Martina di 25 anni, e ora si aggrava il bilancio con la morte del figlio di 10 anni, Francesco, e del vicino Paolo Sanna, 69 anni, colpito casualmente sul pianerottolo.
Le condizioni di Francesco e Paolo si erano rivelate disperate sin dall’arrivo in ospedale, e oggi i medici confermeranno, con ogni probabilità , il decesso ufficiale. Queste morti si aggiungono a quelle già avvenute nella mattinata di ieri.
Un litigio fatale
Dalle testimonianze raccolte emerge che, prima della strage, ci sarebbe stato un litigio tra i coniugi. Il ragazzo sopravvissuto ha riportato agli investigatori che il padre, dopo una discussione, si è alzato, ha preso la pistola e ha sparato alla madre mentre si trovava ancora a letto. Si ipotizza che la coppia fosse in fase di separazione, pur vivendo ancora sotto lo stesso tetto.
Dopo aver colpito la madre e la figlia, Gleboni si è spostato all’esterno, per poi attaccare il vicino di casa prima di rivolgere l’arma contro i propri figli. Il quattordicenne, colpito solo di striscio, è rimasto illeso ma in stato di profondo shock, assistito da psicologi.
Profilo dell’autore della strage
Roberto Gleboni era un operaio forestale e un sindacalista per la Cisl, descritto come una persona generalmente pacata e gentile dai vicini. Non risultava mai coinvolto in episodi di violenza, eppure si è rivelato essere un uomo con manie di controllo e possesso in famiglia. Alcuni raccontano che si era mostrato, a tratti, prepotente e autoritario, mentre altre voci parlano di depressione come fattore possibile di questa tragica escalation.
In attesa di maggiori chiarimenti da parte delle autorità , il caso rimane avvolto nel mistero e nella tristezza, lasciando la comunità di Nuoro in una profonda riflessione su un dramma che colpisce e interroga.