Un milione di sfollati in Libano: l’Iran chiede un intervento dell’Onu dopo l’assassinio di Nasrallah
Roma – La crisi in Libano sta raggiungendo proporzioni catastrofiche, con oltre un milione di sfollati a causa del conflitto in corso. A rendere la situazione ancora più tesa, l’assassinio del segretario di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che secondo l’Iran rappresenta un "crimine di guerra". Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avvertito che ci saranno conseguenze, esprimendo una chiara indignazione nei confronti delle azioni israeliane.
L’Iran ha immediatamente richiesto una riunione di emergenza delle Nazioni Unite, puntando il dito contro ciò che definiscono "aggressione terroristica israeliana". Araghchi ha denunciato l’incapacità dell’Onu di adottare misure efficaci per proteggere il Libano e Gaza. Ha sottolineato come la posizione degli Stati Uniti, percepiti come complici di Israele, ostacoli qualsiasi tentativo di fermare la violenza che affligge la regione.
La situazione sul campo è di intensi scontri. Le forze israeliane hanno continuato a bombardare obiettivi di Hezbollah, portando il conflitto a un nuovo livello di escalation. Secondo Nasser Yassin, capo dell’Osservatorio sulla crisi libanese, questi attacchi hanno contribuito in modo drammatico al numero crescente di sfollati, che ora superano il milione.
Inoltre, si registra un aumento delle preparazioni militaristiche da parte di Israele. Fonti statunitensi hanno riferito che l’esercito israeliano sta preparando una potenziale incursione di terra limitata nel Libano settentrionale. L’intensificazione delle operazioni sembra essere la risposta a ciò che Israele considera una crescente minaccia proveniente da Hezbollah.
Questa spirale di violenza ha suscitato preoccupazioni internazionali, sollecitando una riflessione sulla stabilità nella regione e le ripercussioni sul piano umanitario. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, mentre il conflitto continua a mietere vittime e a causare disagi a milioni di civili.
In conclusione, la chiamata all’azione da parte dell’Iran e il crescente numero di sfollati in Libano pongono interrogativi urgenti sulle responsabilità e le risposte della comunità globale di fronte a una crisi che sembra intenzionata a protrarsi ancora nel tempo.