Inchiesta Shock: Ultras di Milan e Inter Tra Profitti Illegali e Contatti con Calciatori, Un Fenomeno che Riguarda Tutto il Calcio Italiano

Inchiesta sugli ultras: il caso di Milan e Inter scuote il calcio italiano

Milano, 30 settembre 2024 – L’attenzione è rivolta al mondo del calcio, con rivelazioni sconcertanti in merito alle tifoserie organizzate di Milan e Inter. Le indagini della Procura di Milano, condotte dal procuratore capo Marcello Viola, hanno portato alla luce una serie di intercettazioni che indicano un mercato clandestino e rapporti ambigui tra i capi ultras e alcuni calciatori delle due squadre. “Skriniar, Inzaghi e Calabria erano sudditi e non complici”, ha affermato Viola, chiarendo come i tesserati delle due società non siano attualmente indagati.

I contatti tra ultras e calciatori

Secondo le informazioni emerse, i contatti tra ultras e calciatori, tra cui il difensore ex-Inter Milan Skriniar e l’allenatore Simone Inzaghi, non costituiscono un’intesa illecita ma piuttosto una forma di sudditanza. “Non c’è nessun tesserato indagato”, ha sottolineato Viola, affermando che le relazioni con i calciatori non implicano un coinvolgimento diretto in attività criminose.

L’inchiesta ha rivelato l’esistenza di un “patto di non belligeranza” tra le tifoserie, finalizzato a massimizzare i profitti illeciti. I leader ultras, in un’intercettazione, hanno chiaramente dichiarato di non avere alcun interesse autentico per la squadra e il suo successo, evidenziando una priorità economica piuttosto che una passione sportiva genuina.

Le attività illecite degli ultras

Oltre ai rapporti con i calciatori, le indagini hanno rivelato pratiche di bagarinaggio controllato e sfruttamento di eventi come la finale di Champions League 2023 per fare affari. “Ci sono state richieste per un numero maggiore di biglietti”, ha spiegato la coordinatrice della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, Alessandra Dolci, riferendosi alla gestione delle vendite e delle prenotazioni.

Particolarmente controversa è la collaborazione tra ultras e il rapper Fedez, il quale avrebbe inteso avvalersi del supporto delle tifoserie per promuovere una bibita energetica. “Il rapper cercava di ottenere l’appoggio degli ultras per vendere le sue bevande ai tifosi”, ha rivelato Dolci, evidenziando un aspetto inedito delle attività delle curve.

Un problema che va oltre Milano

L’inchiesta ha portato a 19 arresti e circa 40 indagati, ma i procuratori non si limitano a questa operazione. Il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, ha definito la situazione un “problema serio che riguarda tutta Italia”, suggerendo che il fenomeno della criminalità organizzata all’interno dello sport professionistico è più diffuso di quanto comunemente si pensi.

Melillo ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una cooperazione attiva da parte delle società sportive, sottolineando che gli attuali modelli organizzativi necessitano di una ristrutturazione per prevenire ulteriori infiltrazioni mafiose. “Vi è un territorio da esplorare con prudenza”, ha concluso, indicando un forte legame tra calcio e attività criminali, che potrebbe rivelarsi problematico anche in contesti meno visibili.

In sintesi, l’inchiesta non solo ha svelato un lato oscuro delle tifoserie milanesi, ma solleva interrogativi più ampi sulla salute del calcio italiano. La collaborazione tra le autorità e le società di calcio risulta più che mai fondamentale per garantire un futuro più trasparente e sicuro.