Il calciatore sotto copertura che gestisce un impero della droga | È solo un giocatore innocente o un maestro del crimine?

Un narcos nel pallone: l’incredibile storia del signore della droga calciatore

Sebastián Marset, noto come "El Rey del Sur", è un nome che rimbalza tra le pagine di cronaca e i campi di calcio del Sud America. A soli 33 anni, Marset si è elevato al rango di uno dei più potenti narcotrafficanti della regione, sfruttando il suo amore per il calcio come un astuto alibi per le sue attività illecite.

La sua carriera calcistica ha inizio nel Deportivo Capiatá, una squadra paraguayana che, in un contesto apparentemente innocuo, ha rappresentato un terreno di gioco perfetto per le sue operazioni. Marset ha investito oltre 10.000 dollari in contanti per indossare la maglia numero 10 e farsi notare, ma la sua presenza sulla scena calcistica era più che una semplice passione sportiva. Era un modo per nascondere e riciclare denaro proveniente dal narcotraffico, per cui ha guadagnato milioni.

Secondo quanto riportato dal Washington Post, gli arbitri sembrano aver adottato una politica di non tralasciare alcun fallo a favore di Marset, additandolo come figura intoccabile sul campo. Questa impunità gli ha permesso di continuare le sue attività indisturbato, mentre arrotondava i profitti attraverso le sponsorizzazioni delle squadre di calcio.

Ma chi è veramente Sebastián Marset? Le rivelazioni della Procura Generale del Paraguay dipingono un quadro inquietante: l’uomo non solo era coinvolto nel traffico di droga, ma era anche in grado di “uccidere i suoi nemici senza rimorsi” e di chiedere consigli su come sbarazzarsi dei loro corpi. Queste accuse mettono in risalto un aspetto inquietante della sua vita, rendendo evidente come il calcio sia stato per lui una semplice facciata.

Al momento, Marset è latitante, e le ultime tracce di lui risalgono al 2023, quando si ritiene viva in Bolivia sotto il nome di Luis Amorim. Si narra che controlli una squadra locale, il Los Leones El Torno FC, continuando a muovere i fili del suo impero criminale dal cuore di un settore sportivo che si credeva innocente.

Questa storia affascinante e inquietante ci ricorda come il confine tra sport e criminalità possa diventare sfocato. La saga di Sebastián Marset non è solo un avvincente racconto di un calciatore, ma un drammatico promemoria di come le vite possano intrecciarsi, portando alla luce realtà sinistre e oscure negli angoli più insospettabili della passione popolare.