E ora tocca all’Iran: Pronta un’altra tempesta di missili su Israele
ROMA – L’escalation delle tensioni in Medio Oriente sta raggiungendo un nuovo apice. Secondo recenti comunicazioni dagli Stati Uniti, l’Iran sta predisponendo un attacco imminente contro Israele, con l’intenzione di lanciare un’ondata di missili e droni. Questo allerta ha spinto l’esercito israeliano a prepararsi per un possibile scenario di attacco nelle prossime ore.
Daniel Hagari, portavoce militare israeliano, ha informato la nazione riguardo alle recenti operazioni nel sud del Libano contro Hezbollah, accennando all’importanza di attivare le difese aeree “in vista della notte.” Il New York Times ha confermato che l’azione iraniana sarà probabilmente di grande portata e simile a quella già effettuata ad aprile, quando Teheran scatenò un attacco massiccio con 300 missili e droni come risposta all’omicidio di uno dei suoi generali.
La situazione si fa sempre più complessa. Un’autorità statunitense ha comunicato a Reuters la certezza che l’attacco è imminente, mentre la Russia, da parte sua, ha condannato le operazioni militari israeliane in Libano. Mosca ha fatto un appello per un immediato ritiro delle truppe israeliane dal territorio libanese, mettendo in guardia che ulteriori attacchi avrebbero potuto generare una escalation ancor più grave del conflitto in corso in Medio Oriente.
La nota del Ministero degli Esteri russo accusa Israele di perpetuare una violenza inaccettabile e sottolinea la necessità di promuovere un dialogo pacifico e costruttivo per trovare soluzioni durature alle tensioni regionali. Nel frattempo, la Russia continua a muovere i suoi pezzi sulla scacchiera geopolitica, avendo recentemente intensificato le proprie operazioni in Ucraina, con l’ingresso nelle provincie del Donetsk.
Mentre il mondo osserva, la tensione tra Israele e Iran si intensifica, creando un clima di incertezza e preoccupazione per le conseguenze di un conflitto armato che potrebbe avere ripercussioni ben al di là dei confini regionali. Gli sviluppi nelle prossime ore saranno cruciali per il futuro della stabilità in Medio Oriente.