Un nuovo Centro per i rimpatri in arrivo nelle Marche: la scelta di Falconara accende le proteste
PESARO – Le Marche si preparano ad accogliere un nuovo Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) dei migranti, che sorgerà a Falconara Marittima, in provincia di Ancona. La decisione, presa dal governo in accordo con le autorità locali, prevede la realizzazione del centro nell’area dell’ex aeroporto militare, un sito da tempo in stato di abbandono. Questo nuovo centro sarà in grado di ospitare oltre 100 migranti irregolari.
L’area selezionata per il centro, situata in via delle Caserme, è strategicamente posizionata vicino all’aeroporto civile e a poche centinaia di metri dalla Raffineria Api. Invitalia, agenzia nazionale per lo sviluppo economico, si occuperà della costruzione, e le attività preparatorie sono già state avviate. Con un investimento iniziale di oltre 50 mila euro da parte del Ministero dell’Interno, non si conoscono ancora i dettagli riguardanti il costo totale del progetto.
Ma perché un Cpr a Falconara?
I Centri di Permanenza per il Rimpatrio sono strutture diverse dai Centri di Prima Accoglienza e dagli hotspot. Sono destinati a immigrati privi dei requisiti necessari e la loro permanenza dovrebbe essere temporanea. Secondo quanto riportato dal ministero, i migranti irregolari che non richiedono protezione internazionale possono essere trattenuti fino a un massimo di 18 mesi per facilitare le procedure di identificazione e rimpatrio.
Una battaglia contro le strutture di detenzione
La notizia dell’apertura del Cpr a Falconara ha immediatamente suscitato preoccupazione e proteste. Martedì 13 ottobre, a Bologna, si terrà un summit nazionale che riunirà diverse associazioni e gruppi contro i Cpr. L’obiettivo dell’assemblea è mettere in luce il dissenso verso queste strutture e chiedere la chiusura dei centri esistenti, oltre a fermare l’apertura di nuovi. Organizzazioni come "Mai più lager- No ai Cpr", "Ya Basta Bologna", e "Mediterranea Saving Humans" parteciperanno a questo importante evento di mobilitazione civile.
Un tema controverso già da anni
In tutta Italia, esistono attualmente dieci Cpr attivi in varie città, tra cui Bari, Roma e Torino. Le Marche hanno discusso l’apertura di un centro per l’espulsione dei migranti per oltre quindici anni, con Falconara come comune principale candidato a ospitarlo. Nonostante le resistenze delle amministrazioni locali, il governo sembra ora deciso a procedere con il piano, enfatizzando l’urgenza di affrontare il problema della presenza irregolare di migranti sul territorio.
La decisione di creare un nuovo Cpr è destinata a sollevare ulteriori dibattiti e divisioni in una società già segnata da contrasti su come gestire l’immigrazione e i diritti dei migranti. Con l’arrivo dell’assemblea di Bologna, la questione del rispetto dei diritti umani in relazione alle politiche migratorie italiane si ripropone in tutta la sua urgenza.