Scandalo nel settore aeronautico: indagine su forniture di scarsa qualità per il Boeing 787
Un’indagine della Guardia di Finanza e della Procura di Brindisi ha rivelato un grave episodio di negligenza nella qualità dei materiali utilizzati per la costruzione degli aerei Boeing 787. Sotto accusa sono due società di Brindisi, accusate di aver fornito componenti non conformi alle normative di sicurezza, con ripercussioni potenzialmente letali per l’industria aeronautica.
Le accuse contro le sette persone coinvolte, insieme alle due aziende, includono attentato alla sicurezza dei trasporti, inquinamento ambientale e frode in commercio. Le società sono accusate di aver utilizzato materiali di bassa qualità per la realizzazione di parti aeronautiche, in particolare nel settore 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner, uno dei modelli più utilizzati nel mercato globale. La procura ha avviato una procedura di verifica che ha portato al sequestro di circa 6.000 componenti non a norma.
Secondo l’inchiesta, i fornitori avrebbero utilizzato titanio commercialmente puro anziché la lega di titanio richiesta, oltre a leghe di alluminio non conformi agli standard. Questo ha generato un significativo risparmio sui costi, a scapito della sicurezza e della resistenza strutturale delle parti aeree.
Oltre a questa grave scoperta, l’indagine ha visto la collaborazione di enti internazionali, con perizie svolte anche negli Stati Uniti per valutare l’impatto delle forniture difettose. A seguito della conclusione delle indagini, la Boeing è stata informata della situazione e ha avviato una maxi campagna di richiamo per i velivoli implicati, dovendo garantire un’accurata manutenzione straordinaria.
Le conseguenze di questa inchiesta potrebbero essere devastanti per la reputazione delle aziende coinvolte, ma anche per l’immagine della Boeing e della Leonardo Aerostrutture, che risultano già contrarie alle pratiche scorrette di fornitura. La sicurezza dei voli è ora sotto esame, con potenziali ripercussioni anche per i viaggiatori che utilizzano questi aeromobili.
La situazione solleva interrogativi sulle misure di controllo e sulla qualità dei materiali nell’industria aeronautica, e richiederà una riflessione approfondita sul futuro della produzione aerea in Italia e nel mondo.