15% degli italiani ha pregiudizi contro gli ebrei | Cosa non ci dicono sui numeri choc dell’antisemitismo in Italia?

Il 15% degli italiani è antisemita e il 7% nega l’Olocausto: emergono dati allarmanti

MILANO – Un quadro preoccupante emerge dai dati rielaborati da Giulio De Rita, ricercatore del CENSIS, riguardanti l’antisemitismo in Italia. Nel corso dell’evento “Un anno dal Pogrom – Il dramma dei Rapiti e la nuova ondata di antisemitismo”, in programma presso la Sinagoga Centrale di Milano, sono stati presentati numeri che evidenziano una crescente intolleranza verso la comunità ebraica.

Secondo l’Osservatorio Antisemitismo del CENSIS, gli episodi di antisemitismo sono aumentati significativamente, toccando la media di circa 20 al mese. Nello specifico, tra ottobre 2023 e marzo 2024, gli atti di intolleranza sono triplicati, sollevando preoccupazione tra le istituzioni e le associazioni che si occupano di diritti umani.

Le cifre parlano chiaro: il 15% della popolazione italiana manifesta posizioni antisemite. Inoltre, un allarmante 13% degli italiani non considera fondamentale che le nuove generazioni preservino la memoria della Shoah, mentre il 7% arriva a negare l’Olocausto. Less than half of Italians are aware that Holocaust denial is a crime; this ignorance is undeniably troubling.

E l’insofferenza non si limita a posizioni ideologiche. Circa il 9% degli italiani si sente a disagio a lavorare con un ebreo, e la situazione non migliora se si considera che l’11% si dichiarerebbe “un po’” a disagio. Il 10% non desidererebbe che i propri figli avessero una relazione con una persona ebrea, con un ulteriore 16% che dichiarerebbe di esserne infastidito.

Tali pregiudizi si radicano nell’opinione pubblica. Il 28% degli italiani non vede gli ebrei come completamente integrati nella società italiana, mentre il 27% tende a sovrastimare l’influenza della comunità ebraica nel Paese. Un altro 27% considera gli ebrei superiori agli altri. Questi dati evidenziano un “significativo antisemitismo culturale” che permea la società, derivante da un misto di pregiudizi e invidie legate a un presunto potere economico e politico attribuito agli ebrei.

Secondo De Rita, “sarà sempre più dura resistere alle pressioni omologanti senza alimentare pregiudizi e invidie”. La comunità ebraica sta affrontando non solo episodi di violenza, ma anche una crescente ostilità culturale, un fenomeno che richiede una riflessione profonda e azioni concrete per contrastarlo.

In un’epoca in cui il dialogo tra le diverse culture è cruciale, è fondamentale che la società italiana si confronti con questi dati inquietanti e lavori per costruire un futuro in cui l’antisemitismo e l’intolleranza non trovino più spazio.