Biden avvertì Zelensky dell’imminente invasione russa: rivelazioni sorprendenti nel nuovo libro di Bob Woodward
08 Ottobre 2024 – Nelle ultime ore, un comunicato stampa ha rivelato dettagli scioccanti sul dietro le quinte della politica internazionale, grazie al nuovo libro del rinomato giornalista Bob Woodward, intitolato "War". Tra le pagine dell’opera, emergono clamorosi retroscena riguardanti la comunicazione tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che potrebbero rivelarsi decisivi per comprendere la dinamica dell’invasione russa dell’Ucraina.
Secondo Woodward, Biden e il suo team di sicurezza nazionale erano ben consapevoli delle intenzioni aggressive di Putin con mesi di anticipo. Nel libro si afferma che già nell’ottobre 2021, gli Stati Uniti avevano raccolto informazioni di intelligence che dimostravano in modo inequivocabile le preparazioni russe per un’invasione, con la mobilitazione di 175.000 soldati. Nonostante l’allerta, Biden e i suoi consiglieri trovavano difficile credere che Putin avrebbe attuato un piano così audace e distruttivo.
Durante una videoconferenza nel dicembre 2021, Biden affrontò Putin in un confronto che avrebbe avuto toni accesi, dove il presidente russo menzionò il rischio di una guerra nucleare. Biden rispose in modo netto, affermando che “è impossibile vincere” una guerra di quel tipo. Le tensioni si intensificarono, e il presidente americano non poteva fare a meno di esprimere la sua incredulità sul fatto che le forze russe potessero davvero “mangiarsi” l’Ucraina.
Successivamente, nel febbraio 2022, in un incontro alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, la vicepresidente Kamala Harris avvertì Zelensky dell’imminente invasione, rivelando la sua preoccupazione per la possibilità che quella potesse essere l’ultima volta che si sarebbero visti. Le sue parole rivelarono la gravità della situazione, ma Zelensky continuava a respingere l’idea che la Russia avrebbe effettivamente attaccato.
Nel settembre 2022, la situazione si fece ancora più inquietante: Biden e il suo team furono allarmati dalla possibilità che Putin potesse utilizzare armi nucleari. La valutazione del team di sicurezza nazionale parlava di una probabilità del 50% che la Russia attaccasse l’Ucraina con armi nucleari tattiche, una minaccia che fece tremare la Casa Bianca.
Una vasta telefonata tra il Segretario alla Difesa, Lloyd Austin, e il suo omologo russo, Sergei Shoigu, nel mese di ottobre 2022, evidenziò ulteriormente l’importanza della situazione. Nel corso della conversazione, Austin chiarì che un attacco nucleare avrebbe condotto a una risposta massiccia e isolerebbe la Russia a livello mondiale. Shoigu, tuttavia, rispose in modo brusco, dimostrando che il dialogo tra le due potenze era teso e pieno di insidie.
Le rivelazioni di Woodward non solo gettano una nuova luce sulla crisi Ucraina, ma mettono in discussione anche le misure preventive e le decisioni che si sono susseguite negli ultimi anni. La testimonianza di Biden e Harris, insieme alle preoccupazioni espresse riguardo all’escalation nucleare, evidenziano la fragilità della sicurezza internazionale e il delicato equilibrio geopolitico attuale.
La pubblicazione di questo testo sta già scatenando dibattiti accesi e si prevede che avrà un impatto significativo sulle percezioni riguardanti l’intervento statunitense nella regione e la direzione futura delle relazioni tra Occidente e Russia.