Imam espulso per opinioni su Hamas | La giustizia o la repressione del pensiero?

Espulsione dell’Imam di Bologna: il dibattito si infiamma

Bologna – Un provvedimento controverso ha colpito l’imam pachistano Zulfiqar Khan, espulso dall’Italia per il suo presunto sostegno ad Hamas. L’uomo è attualmente in Questura, in attesa della convalida del decreto di espulsione firmato dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Secondo il comunicato della difesa di Khan, l’emanazione del decreto è avvenuta dopo che l’imam è stato prelevato dalla sua abitazione da parte delle forze di polizia e accompagnato in Questura. Il provvedimento è stato motivato da affermazioni ritenute socialmente pericolose, legate in particolare al conflitto israelo-palestinese. Tuttavia, l’avvocato di Khan, Francesco Murru, ha espresso forti dubbi sulla legittimità dell’azione, sostenendo che le motivazioni siano “totali generiche e prive di riscontri probatori”.

Murru ha dichiarato: “Spiace constatare che siamo tornati ad uno stato di polizia e al perseguimento di presunti reati d’opinione.” Secondo la documentazione fornita, Khan è stato accusato non solo di sostenere Hamas ma anche di aver usato espressioni discriminatorie nei confronti di omosessuali e donne durante i suoi sermoni, un’azione che, secondo la difesa, sarebbe in linea con le posizioni espresse anche da molti leader religiosi di altre fedi senza subire conseguenze.

Il legale ha inoltre sottolineato come le dichiarazioni di Khan siano state estrapolate dai suoi sermoni, condotti in lingua italiana con riferimenti ai testi sacri. “Niente di più di quanto illustri prelati ed esponenti cattolici hanno già fatto nelle loro omelie in ambito pubblico”, ha affermato Murru, ponendo l’accento sulla disparità di trattamento tra differenti confessioni religiose.

La questione dell’espulsione dell’imam Khan ha immediatamente sollevato un acceso dibattito nell’opinione pubblica e tra gli esperti di diritto. Il caso mette in luce le tensioni tra libertà di espressione e necessità di mantenere la sicurezza nazionale, un dilemma che continua a interessare numerosi paesi europei in un clima di crescente preoccupazione per l’estremismo e il terrorismo.

L’attenzione si sposta ora sul Tribunale, che dovrà convalidare o meno l’allontanamento. Qualunque sarà la decisione finale, il caso di Zulfiqar Khan rimarrà emblematico del difficile equilibrio tra libertà religiosa e regole di convivenza civile in Italia.