Marini in bilico per la Consulta | L’opposizione abbandona la scena e la tensione sale!

Suspense e Incertezze per l’Elezione del Nuovo Giudice della Corte Costituzionale

Roma, 8 ottobre 2024 – Oggi si svolgerĂ  l’ottavo scrutinio per l’elezione di un nuovo giudice della Corte Costituzionale, ma l’attesa è carica di suspense. Il Parlamento, riunito in seduta comune, deve far fronte a una sfida non da poco: il candidato del centrodestra, Francesco Saverio Marini, necessita di 363 voti per essere eletto, ma la situazione si complica con l’assenza annunciata delle opposizioni.

Dopo quasi un anno dalla cessazione del mandato di Silvana Sciarra, Marini è in lizza per un posto di rilievo nell’organo che vigila sulla costituzionalitĂ  delle leggi italiane. Il governo dovrĂ  quindi fare i conti con ancor piĂą pressioni, a fronte di una maggioranza che si presenta con solo 360 voti; questi sono forniti dai parlamentari di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati, ma mancano tre voti per il quorum.

L’assenza delle opposizioni rappresenta un ulteriore ostacolo all’elezione di Marini. I gruppi di M5S e del Partito Democratico hanno già confermato la loro diserzione, con Elly Schlein che ha dichiarato: “Davanti a una forzatura della maggioranza noi non parteciperemo a questa forzatura”. La leader dem ha aggiunto che il governo di Giorgia Meloni non può “pretendere di avere un atteggiamento proprietario delle massime istituzioni repubblicane”.

Anche Alleanza Verdi e Sinistra hanno preso una posizione netta, definendo il voto come un "tradimento della Carta". La portavoce Luana Zanella ha sottolineato come la candidatura di Marini, consigliere giuridico della Meloni, indichi un conflitto di interesse.

Le formazioni centristi, come +Europa e Azione, si sono unite al coro di critiche al metodo di selezione del candidato: "Aver reso l’elezione di un giudice costituzionale una questione di governo danneggia le istituzioni", afferma Riccardo Magi, segretario di +Europa. Anche Azione ha evidenziato l’assenza di un vero dialogo tra maggioranza e opposizione, che rende insostenibile la situazione attuale.

Dal canto suo, il governo non sembra intenzionato a tirarsi indietro. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha chiarito l’importanza del voto, sostenendo che è un adempimento costituzionale e ha manifestato incomprensione per la decisione di boicottare la votazione.

L’elezione di un giudice della Corte Costituzionale avviene in un contesto di grande tensione politica, dove le regole del gioco democratico sembrano svincolarsi dall’effettivo dialogo tra le parti. Con la scadenza fissata per oggi, gli occhi sono puntati sul Parlamento. RiuscirĂ  la maggioranza a trovare il sostegno necessario per il proprio candidato o il voto si trasformerĂ  in un clamoroso fallimento?