
Aggressione alla troupe Rai in Libano: Lucia Goracci racconta lâattacco subito
Roma â La giornalista Lucia Goracci, in unâintervista a Fabio Fazio per il programma "Che tempo che fa", ha descritto in modo drammatico lâaggressione subita dalla sua troupe in Libano, precisamente a Jiyeh, nei pressi di Sidone. Lâattacco Ăš avvenuto mentre la squadra si trovava sul luogo di un bombardamento, ed ha portato alla tragica morte dellâautista locale Ahmad Akil Hamzeh, colpito da un infarto durante lâincidente.
"Ci siamo trovati di fronte a unâimprovvisa esplosione di collera," ha dichiarato Goracci, chiarendo che i familiari delle vittime del bombardamento, nonostante non fossero armati, hanno reagito con violenza nei confronti della troupe. "Non era una questione di armamenti, ma di pietre. Certamente volevano farci molto male," ha aggiunto, sottolineando la difficile situazione in cui si trovavano.
La reporter ha anche evidenziato come il clima di tensione in Libano sia cambiato dopo lâomicidio di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah. "Siamo stati percepiti come diversi, distanti," ha spiegato Goracci, notando che in alcune aree del paese, chi non Ăš identificato come insensibile viene percepito come un avversario. Nonostante i suoi sforzi nel voler spiegare la natura del proprio lavoro come reporter di guerra, ha ammesso che non tutti comprendono le sue intenzioni.
Questa esperienza mette in luce le difficili dinamiche che i giornalisti affrontano in contesti di conflitto, dove la linea tra lâosservatore e il coinvolto puĂČ facilmente confondersi, e dove la vita stessa rischia di essere messa in pericolo nel tentativo di raccontare la veritĂ . La cronaca di Goracci serve da monito della fragilitĂ della pace e della necessitĂ di garantire la sicurezza per chi lavora sul campo in scenari di guerra.