Il Teatro nei Teatri: Arte e Rifugio nei Balconi della Missione KFOR in Kosovo
PEJE – Non capita spesso di trovare un angolo di arte e cultura nel cuore di una missione militare, ma ieri sera, a Villaggio Italia, questo è esattamente ciò che è accaduto. Per la prima volta, soldati in mimetica hanno assistito a uno spettacolo teatrale, un evento che ha portato un tocco di leggerezza in un contesto di fronte a sfide quotidiane.
In scena "Racconti Mannari": gli attori Ciro Esposito, Salvatore Catanese, Rosario Minervini e Martina Sionne, hanno offerto una performance che unisce ironia e riflessione, toccando temi complessi come tabù e pregiudizi. Il progetto, ideato dal Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, ha come obiettivo quello di portare un po’ di magia teatrale in luoghi inusuali, cercando di connettere l’animo umano, anche nei momenti più difficili.
La serata, tenutasi nella cittadina di Peje, ha visto una platea gremita di militari, dove le risate e gli applausi si sono intrecciati con la serietà del momento. “Poteva sembrare un appuntamento difficoltoso in tempi di grande preoccupazione, ma la vita nei teatri deve continuare,” ha affermato Paglia, rimarcando l’importanza di mantenere viva la cultura anche nei luoghi più remoti.
“Il teatro si può portare ovunque”, hanno commentato gli attori salendo sul palco. Ironizzando sul rigore della missione, hanno descritto l’esperienza come unica e sorprendente, rivelando che inizialmente pensavano che Paglia stesse scherzando riguardo l’idea di un teatro in un contesto militare. “Ci rivolgiamo all’animo umano e alle debolezze,” ha sottolineato Ciro Esposito, condividendo il valore di questa iniziativa artistica.
La performance, incentrata su aneddoti di vita ordinaria e drammi quotidiani, ha dimostrato come l’arte possa fungere da rifugio e da mezzo per affrontare la realtà. Nonostante la stanchezza accumulata, gli artisti hanno espresso la loro gioia per la riuscita della serata, testimoniando come, attraverso il teatro, si possa dare un’importante boccata d’aria fresca in situazioni altrimenti gravose.
In un luogo dove si consuma la vita militare, ieri notte a Peje la cultura ha avuto il suo spazio, offrendo un momento di evasione e condivisione; un segno che, anche nei teatri della guerra, l’arte e la creatività possono risaltare come fari di speranza.