Basilicata in crisi idrica: cosa nasconde realmente il razionamento dell’acqua?

Siccità senza precedenti: Basilicata chiude i rubinetti a 29 comuni, Potenza inclusa

POTENZA – In una decisione drammatica e senza precedenti, la Regione Basilicata ha annunciato l’interruzione dell’erogazione dell’acqua per 29 comuni, inclusa la capitale Potenza, a causa di una crisi idrica che continua a intensificarsi. A partire da domani, 17 ottobre 2024, l’acqua non sarà disponibile ogni giorno dalle 18:30 alle 6:30 del giorno successivo, con l’eccezione di qualche ora in più il sabato, quando l’interruzione avrà inizio alle 23:00.

L’assessore regionale Pasquale Pepe ha dichiarato che questa misura rappresenta "una stretta inevitabile" necessaria per affrontare un’emergenza in cui sono coinvolti circa 140.000 cittadini lucani. "L’emergenza va affrontata con il concorso di tutti: istituzioni e cittadini," ha sottolineato Pepe. La crisi è aggravata da un ottobre particolarmente arido, con soli 10 millimetri di pioggia registrati fino ad ora, rispetto ai 80 millimetri della media storica.

La riunione di un Tavolo tecnico convocato dalla Regione Basilicata ha esaminato la situazione con particolare attenzione ai settori della scuola e della sanità. "Abbiamo a che fare con i diritti delle persone," ha affermato Pepe, richiedendo chiarezza sui quantitativi di acqua ancora disponibili. Il dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture, Nino Altomonte, ha confermato che la situazione è estremamente critica: "Siamo di fronte ad un’emergenza maturata giorno per giorno."

Con l’approssimarsi di nuovi eventi atmosferici, l’amministrazione regionale spera in precipitazioni benefiche, ma il dirigente dell’Ufficio Protezione civile, Giovanni Di Bello, ha avvertito che lo scenario attuale resta preoccupante. Senza consistenti apporti pluviometrici, è sempre più concreta la prospettiva di attivare un piano di soccorso, con l’impiego di mezzi e volontari per distribuire acqua tramite autobotti e buste.

Il livello delle acque nella diga Camastra si avvicina rapidamente alla soglia critica, mettendo a rischio non solo l’emungimento dell’acqua, ma anche la sua qualità. "Siamo costantemente al lavoro per trovare soluzioni rapide e efficaci," ha affermato Alfonso Andretta, amministratore unico di Acquedotto Lucano. Le misure tampone includono uno sbarramento sulle acque di scolo per garantire un flusso costante, ma senza piogge significative, l’autonomia idrica del comprensorio potrebbe esaurirsi in un periodo compreso tra i 20 e i 25 giorni. "La necessità di ulteriori restrizioni è dunque impellente," ha concluso Andretta, mantenendo viva la speranza di un’imminente pioggia.

Il Tavolo di crisi si riunirà nuovamente la prossima settimana, ma i colloqui tra i membri sono già attivi quotidianamente, evidenziando la gravità della situazione e la determinazione delle autorità locali ad affrontarla con urgenza.