Il Regista Francesco Costabile Denuncia la Violenza Istituzionale nel Suo Nuovo Film ‘Familia’
Roma, 17 ottobre 2024 — Si alza il velo su uno dei temi più scottanti e attuali della società contemporanea: la violenza delle istituzioni. Con il suo film “Familia”, il regista Francesco Costabile affronta un argomento difficile e scioccante, portando sul grande schermo la storia di Luigi Celeste, un giovane che ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze devastanti di una violenza sia familiare che istituzionale.
“Chiedere aiuto e ritrovarsi colpiti due volte” è una realtà che Costabile ha voluto rappresentare con forza nel suo ultimo lavoro. Il film racconta come la madre di Luigi, in cerca di protezione per sé stessa e per i suoi figli, si trovi a dover affrontare non solo un marito violento, ma anche un sistema sociale che tradisce le sue aspettative di aiuto, finendo per strappare i bambini dalle sue braccia.
La pellicola, prodotta da Tramp Limited in collaborazione con Medusa Film, Indigo Film e O’Groove, è recentemente uscita nelle sale italiane e ha già suscitato l’interesse del pubblico e della stampa. Durante la proiezione in anteprima al cinema Adriano di Roma, il protagonista Luigi, accompagnato dalla sua famiglia, ha ricevuto un caloroso applauso da parte dei presenti, tanto che la sua storia ha emozionato tutti.
Costabile, nel raccontare il processo che lo ha portato a realizzare il film, ha dichiarato: “Mi ha colpito la totale assenza delle istituzioni”, un’assenza che ha avuto conseguenze fatali per Luigi e la sua famiglia. Il regista ha voluto rappresentare una madre che lotta per la sicurezza dei suoi figli ma che si trova a combattere contro un sistema che sembra penalizzare il suo coraggio di denunciare.
Le parole di Costabile mettono in luce una realtà inquietante: nonostante i progressi legislativi degli ultimi anni, come la legge sullo stalking e il codice rosso, la violenza patriarcale e la vittimizzazione secondaria rimangono problemi gravi e attuali. “Oggi la situazione è anche peggiorata”, afferma Costabile, sottolineando come la legge 54 del 2006, relativa alla bigenitorialità, venga spesso applicata in modo errato, permettendo a padri violenti di continuare a minacciare i propri figli e le donne che li denunciano.
La rappresentazione della violenza istituzionale in “Familia” è solo un aspetto del messaggio più ampio che Costabile desidera trasmettere. Il regista desidera “portare il film nelle scuole”, con l’obiettivo di educare le nuove generazioni e formare adeguatamente chi è deputato a proteggere le vittime di violenza. “Dobbiamo ripartire dalla formazione”, ribadisce, nella speranza di instillare un cambiamento nella cultura e nelle istituzioni.
Nel corso della proiezione, il pubblico ha potuto assistere a una storia che narra “un percorso di rinascita” per alcuni dei suoi protagonisti, un cammino segnato dalla speranza e dalla lotta. Luigi Celeste, ora esperto in cyber sicurezza, ha potuto condividere con il pubblico la sua nuova vita, sottolineando che, nonostante le difficoltà, “non sarà sempre così”.
In un’epoca in cui i temi sociali richiedono un’attenzione sempre maggiore, “Familia” si propone come un film di denuncia che, attraverso l’arte, si fa portavoce di una realtà spesso dimenticata. La proiezione ha generato non solo un momento di riflessione, ma anche un forte coinvolgimento emotivo, dimostrando il potere del cinema nel sensibilizzare e mobilitare le coscienze.