Fratelli d’Italia in crisi: il capogruppo Sabatini sotto attacco | Nessuno sapeva del piano segreto per Alta Tuscia!

Fratelli d’Italia in Regione Lazio: tensioni e conflitti sull’Alta Tuscia

ROMA – Il clima all’interno del gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale del Lazio è teso e instabile. Le controversie sono esplose nel corso di una riunione che ha visto protagonisti i 22 membri del partito, con un focus particolare sul capogruppo Daniele Sabatini. L’incontro, durato fino a tarda sera, è stato messo sotto accusa per la sua gestione delle questioni riguardanti l’istituzione del sistema di gestione Alta Tuscia Natura, un tema che ha polarizzato l’attenzione e innescato forti divisioni interne.

Il fulcro del dibattito è stato un emendamento decisivo al Bilancio, promosso dall’assessore Righini, che prevede l’accorpamento della Riserva Naturale Selva del Lamone e della Riserva Naturale di Monte Rufeno in un unico organismo. Questo piano, già bocciato in commissione, è stato ripresentato in aula, suscitando l’indignazione dei consiglieri di opposizione, in particolare del Partito Democratico (PD), i quali hanno avviato una serie di ordini del giorno per bloccare l’iter del Defr (Documento di economia e finanza regionale).

Il malcontento si è intensificato a seguito dell’insofferenza manifestata da assessori e consiglieri, costretti a rimanere in aula per garantire il numero legale. La battaglia politca ha portato a un irrigidimento delle posizioni, e la risposta dell’opposizione ha rappresentato un chiaro appello a trovare una soluzione che non coinvolga emendamenti unilateralmente proposti.

Nel bel mezzo di questa crisi, sono emerse forti critiche nei confronti di Sabatini, accusato di non aver informato adeguatamente il proprio gruppo sullo sviluppo della situazione relativa all’Alta Tuscia. Fonti vicine alla riunione riferiscono di accesi scambi di opinioni, con momenti di tensione che sono addirittura sfociati in urla, evidenziando quanto fosse acceso il dibattito.

La responsabilità del conflitto è stata in parte attribuita a Righini, con Sabatini che avrebbe cercato di “scaricare” su di lui e sul direttore Vito Consoli le problematiche legate alla rigidità nell’approccio. Questa mancanza di comprensione e la percezione di un isolamento decisionale hanno aggravato ulteriormente le frustrazioni all’interno del gruppo.

La situazione ha portato a un rinvio del Consiglio, inizialmente previsto per lunedì, a martedì, con l’assenza di Righini che, attualmente in missione ufficiale negli Stati Uniti con il presidente Rocca, non potrà affrontare di persona la crisi nella giunta. Il governatore, al suo ritorno, sarà chiamato a dirimere una questione che si trascina ormai da quattro mesi e che potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro del partito in Regione.

In conclusione, la conflittualità interna a Fratelli d’Italia mette in luce le difficoltà del partito nel gestire critiche e divergenze in un momento cruciale per la sua immagine e per la governance regionale. La palla ora passa alla leadership, che dovrà trovare un modo per rasserenare gli animi e riorganizzare le forze in campo.