Bulli inarrestabili | La madre chieda giustizia per il suicidio del figlio di 15 anni!

Tormentato dai bulli: la madre del 15enne suicida chiede giustizia

“Andiamo dai carabinieri, denunciamo quei tre ragazzi, ma Leo prendeva tempo, sperava che prima o poi l’inferno finisse.” Queste sono le parole cariche di dolore di Viktoryia Ramanenka, madre di Leonardo, il quindicenne che si è tolto la vita a Senigallia, colpito duramente dal bullismo. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Viktoryia ha raccontato la sofferenza del suo unico figlio, la cui vita è stata stroncata da una tragedia che non avrebbe mai dovuto accadere.

La vita quotidiana di Leonardo si era trasformata in un incubo: prese in giro, insulti e vessazioni, anche fisiche. La madre descrive Leonardo come un ragazzo buono, mite e determinato, con sogni e aspirazioni, tra cui quello di diventare vigile del fuoco o marina militare. Purtroppo, il suo desiderio di ricevere aiuto non è stato rispettato. “L’avevano preso di mira in tre e io dicevo a lui: almeno difenditi!” ricorda Viktoryia, sottolineando la frustrazione di non vedere il figlio ricevere il supporto di cui aveva bisogno.

I segnali ignorati

Leonardo aveva provato a segnalare la sua situazione ai professori, ma tutti i suoi tentativi erano rimasti inascoltati. “Il 9 ottobre era andato a parlare con il prof di sostegno, ma questo gli aveva risposto che la scuola è obbligatoria fino a 16 anni”, ha raccontato la madre. Dopo che la situazione è diventata insostenibile, la famiglia ha cercato di affrontare insieme il problema, ma Leonardo si è sentito sopraffatto dai suoi tormenti.

“Ho iniziato a preoccuparmi la domenica sera”, ha dichiarato Viktoryia, ripensando agli ultimi attimi di vita del figlio. Prima di compiere l’estremo gesto, Leonardo aveva cercato disperatamente di affrontare il suo dolore, sperando che le cose potessero migliorare. “Mamma, ho sistemato la cosa da me, ho fatto l’uomo, ho stretto la mano a uno di loro”, aveva confessato, ma il giorno dopo era tornato a mostrarsi angosciato.

La tragedia

Il tragico evento è avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 ottobre, quando Leonardo ha deciso di porre fine alla sua vita usando la pistola del padre. “Aveva disattivato anche la telecamera che punta l’armadio. Aveva pensato a tutto, ormai aveva deciso”, ha spiegato la madre, che si è trovata a dover affrontare la perdita. La giovane vittima di bullismo ha lasciato un vuoto incolmabile.

La comunità scolastica, dopo la tragedia, ha espresso il suo dolore con un messaggio di cordoglio, ma i commenti sui social sono in gran parte di contestazione. Durante il funerale, la madre ha persino rifiutato le condoglianze del preside della scuola di Leonardo, segno di un profondo risentimento verso chi non ha saputo proteggere il suo ragazzo.

La richiesta di giustizia

Viktoryia ha espresso la sua determinazione a lottare perché episodi come questo non si ripetano. “Non bisogna chiudere gli occhi davanti al bullismo”, ha dichiarato con fermezza. La madre di Leonardo chiede che i bulli siano puniti e che chi tra gli insegnanti ha trascurato i segnali venga chiamato a rispondere delle proprie azioni. “È un dovere per i docenti tutelare i ragazzi, noi li affidiamo a loro”, ha concluso.

La storia di Leonardo rappresenta un grido d’allerta contro il bullismo e una richiesta collettiva di cambiamento. La speranza è che la sua tragica morte possa servire a fare luce su un problema serio e, purtroppo, ancora troppo comune nelle scuole del nostro paese.