Migranti dall’Albania: il Cara di Bari accoglie un nuovo gruppo di richiedenti asilo
Il Centro per i richiedenti asilo di Bari Palese ha ricevuto nel pomeriggio di ieri un gruppo di dodici migranti, provenienti da Egitto e Bangladesh, riportati dalla motovedetta Visalli della Guardia costiera italiana. L’arrivo è avvenuto nel porto del capoluogo pugliese attorno alle 15.45, sotto una pioggia battente, dopo diverse ore di navigazione a partire dal porto albanese di Shengjin.
I migranti, già destinatari di un diniego di asilo da parte delle commissioni territoriali, ora potranno presentare ricorso. Tuttavia, la loro situazione è complessa, poiché non è chiaro se i giorni di fermo presso il centro di trattenimento e rimpatrio di Gjader debbano essere conteggiati nel termine per la presentazione del ricorso. La questione legale rappresenta una sfida aggiuntiva per questi richiedenti asilo, che sono già stati esposti a condizioni precarie.
Questi migranti sono stati riportati in Italia in conformità con una sentenza del tribunale di Roma, il quale ha stabilito che i loro paesi d’origine non possono essere considerati sicuri. Durante le loro testimonianze, i migranti hanno raccontato storie agghiaccianti di minacce e violenze, sottolineando la necessità di un esame approfondito delle loro richieste di asilo.
Di fronte a questa situazione, il governo Meloni sta preparando un decreto che sarà discusso lunedì in Consiglio dei ministri. Questo provvedimento è cruciale per garantire la funzionalità del “meccanismo Albania”, un accordo che ha sollevato interrogativi sulla sua efficacia.
In questo contesto, il governo albanese non ha ancora rilasciato commenti ufficiali sugli eventi recenti, sotto la minaccia di vedere compromesso un’intesa quinquennale del valore di 653 milioni di euro. La mancanza di comunicazioni da Tirana amplifica le incertezze riguardo all’implementazione del meccanismo e alla protezione dei diritti dei migranti coinvolti.
La situazione resta quindi delicata e in continua evoluzione, mentre le organizzazioni per i diritti umani monitorano da vicino gli sviluppi delle politiche italiane e albanesi in materia di immigrazione.