Il governo approva un correttivo al Codice dei contratti pubblici | Ma quanto cambierà davvero per le imprese?

Approvato il correttivo al Codice dei contratti pubblici: un passo avanti per gli investimenti e la trasparenza

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, nella riunione del 21 ottobre 2024, un importante correttivo al Codice dei contratti pubblici. Questa revisione, frutto di un ampio confronto con 94 enti e soggetti interessati, mira a sostenere gli investimenti pubblici e a semplificare le procedure di approvvigionamento. La consultazione, promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) lo scorso luglio, ha visto la partecipazione di 77 operatori privati e 17 enti pubblici, i quali hanno presentato un totale di circa 630 contributi.

I punti salienti del decreto mira a migliorare e rendere più equo il sistema degli appalti pubblici sono molteplici. Tra i dieci macro-temi affrontati, si trovano temi cruciali come l’equo compenso, le tutele lavoristiche e la digitalizzazione. Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha seguito da vicino questo dossier, sottolineando l’importanza di un’agenda che promuova sia la competitività sia la garanzia dei diritti dei lavoratori.

Uno dei principali obiettivi del decreti riguarda l’equo compenso. Vengono introdotti meccanismi specifici per tutelare gli operatori del settore, garantendo un minimo dell’80% del corrispettivo per gli affidamenti diretti e regole di calmierazione per le procedure di gara. Questo rappresenta una svolta significativa nel tentativo di fermare la frustrazione degli operatori causata da ribassi eccessivi.

In merito alle tutele lavoristiche, il testo stabilisce che all’interno dei bandi di gara dovrà essere applicato un unico contratto collettivo, insieme a nuove linee guida per aiutare le stazioni appaltanti a identificare il contratto corretto e le sue tutele. Questa misura sembra mirata a garantire maggiore chiarezza e equità nei processi di selezione e appalto.

Un altro aspetto innovativo riguarda la revisione dei prezzi. Le nuove indicazioni chiariscono il rapporto tra la revisione dei prezzi e il principio di equilibrio contrattuale, introducendo un allegato specifico per le clausole di revisione che si applicheranno uniformemente sia nel settore dei lavori che in quello dei servizi.

La digitalizzazione non è rimasta esclusa: la soglia per la progettazione digitale è stata elevata da 1 milione a 2 milioni di euro, con l’obbligo di adeguarsi a partire dal 1 gennaio 2025. Questo provvedimento rappresenta un chiaro segno di modernizzazione e di apertura verso pratiche più innovative ed efficienti nel settore pubblico.

Non mancano iniziative a favore delle piccole e medie imprese (PMI), con misure specifiche per facilitarne la partecipazione ai bandi di gara, riservando contratti sotto la soglia europea e proponendo una soglia di subappalto dedicata.

Infine, la qualificazione delle stazioni appaltanti viene potenziata, con l’obiettivo di incentivare non solo la formazione ma anche l’accesso al credito per le imprese, attraverso la semplificazione delle garanzie fideiussorie.

Il nuovo correttivo del Codice dei contratti pubblici rappresenta non solo un’opportunità per migliorare l’efficienza e la trasparenza del sistema di appalti, ma anche un passo importante verso una più giusta e competitiva gestione delle risorse pubbliche. Il governo, con questo intervento, sembra voler rinnovare l’impegno per un settore che, se ben gestito, può costituire un volano di crescita per l’intero paese.