Proteste in Mozambico: gli ‘Indignados’ chiedono attenzione internazionale su brogli e violenze politiche
Roma, 21 ottobre 2024 – Una crescente ondata di indignazione sta attraversando il Mozambico, dove un gruppo di attivisti noto come gli ‘Indignados’ ha lanciato un appello accorato dopo un recente episodio di violenza politica. “Brogli politici e oppositori fatti fuori, dov’è Italia?” è la domanda che risuona nelle manifestazioni di protesta, in coincidenza con uno sciopero generale indetto nel paese africano.
Alla base delle manifestazioni ci sono le irregolarità riscontrate durante le elezioni del 9 ottobre. Venancio Mondlane, candidato del partito Podemos, sostiene che vi siano stati manipolazioni nel conteggio dei voti a favore di Francisco Daniel Chapo, esponente del Frelimo, il partito al potere dal 1975. Le tensioni sono ulteriormente amplificate dall’omicidio di due attivisti politici avvenuto venerdì a Maputo, tra cui Elvino Dias, avvocato di Mondlane.
Nel loro comunicato, gli ‘Indignados’ rimproverano all’Italia una scarsa attenzione per la questione dei diritti umani nel Mozambico. “Da qualche anno assistiamo ai viaggi di dirigenti italiani di spicco nel nostro Paese, attratti principalmente dal gas naturale” affermano, sottolineando come la diplomazia italiana sembri ignorare il contesto politico e sociale critico. “Considerando tutto ciò, ci appare paradossale la vostra latitanza in momenti come questo”, continuano gli attivisti, evidenziando la necessità di un intervento da parte della comunità internazionale.
L’omicidio di Dias e di Paolo Guambe, fotografo e responsabile elettorale di Podemos, ha sollevato un’ondata di indignazione. Gli ‘Indignados’ dichiarano: “Atti come questi in un Paese civile e democratico sono inammissibili.” La situazione è caratterizzata da un crescente clima di paura, dove le manifestazioni pacifiche vengono sistematicamente represse dalla polizia, spesso con l’uso della violenza.
In conclusione, il gruppo di attivisti lancia un appello pressante: “È giunta l’ora che l’Italia, l’Europa e la comunità internazionale siano a conoscenza di questi fatti e prendano una posizione netta.” La speranza è che, di fronte a tali violazioni dei diritti umani e alla crescente repressione, ci possa essere un maggiore impegno globale a favore della democrazia e della giustizia in Mozambico.
Con le elezioni contestate e le uccisioni di attivisti politici, il futuro del Mozambico appare incerto. La comunità internazionale è chiamata a non voltarsi dall’altra parte.