Razzismo in Italia: il Consiglio d’Europa lancia l’allerta, Meloni e governo si difendono
Il Consiglio d’Europa ha emesso un severo monito nei confronti dell’Italia riguardo all’aumento dell’incitamento all’odio e della discriminazione, sollecitando il paese a mettere in atto un piano nazionale contro il razzismo. Questa iniziativa è emersa dal rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri), che ha posto l’accento sulla necessità di adottare un approccio più incisivo contro le manifestazioni di odio, sia verbali che comportamentali.
“Le autorità italiane devono fare di più”, afferma l’Ecri, sottolineando come i discorsi divisivi, in particolare quelli provenienti da esponenti politici, abbiano alimentato un clima di tensione sociale. Il rapporto evidenzia la particolare vulnerabilità dei gruppi come i rifugiati, i richiedenti asilo, le persone di origine migratoria e la comunità Lgbti, sottolineando la diffusa percezione di pregiudizi e discriminazione, nonché una crescente sfiducia nei confronti delle forze dell’ordine.
Tra le accuse mosse, c’è quella di profilazione razziale da parte della polizia, che nelle sue operazioni di controllo e indagine si sarebbe concentrata in modo sproporzionato su specifiche comunità etniche, tra cui i rom e le persone di origine africana. Tale denuncia ha immediatamente sollevato un acceso dibattito politico in Italia.
In risposta alle critiche, la premier Giorgia Meloni ha difeso le forze dell’ordine nazionali, affermando su X che “Meritano rispetto, non simili ingiurie”. È di precisazione politica l’asserto che le forze di polizia svolgono un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza di tutti i cittadini senza distinzioni.
Anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha alzato la voce contro il giudizio espresso dal Consiglio d’Europa, definendolo “inaccettabile”. Durante una dichiarazione su X, afferma che le forze di polizia italiane stanno dedicando le loro vite per il bene comune, e che è inaccettabile che un’organizzazione internazionale l’insulti, minando il morale e il rispetto per chi opera in nome della sicurezza pubblica.
A rincarare la dose è il vicepremier Matteo Salvini, che ha espresso stupefazione per le critiche ricevute, affermando che i 48 milioni di euro che l’Italia destina al Consiglio d’Europa sarebbero più utili al settore sanitario. Durante un evento elettorale, ha espresso il suo discontento per le affermazioni che definiscono razziste le forze di polizia, suggerendo che chi critica l’operato delle forze dell’ordine “se li portino loro a Strasburgo”.
Con queste parole, il dibattito si intensifica: le istituzioni italiane si trovano a dover rispondere a una crescente preoccupazione internazionale, mentre i rappresentanti del governo si schierano in difesa delle Forze dell’Ordine, evidenziando la loro dedizione al servizio della sicurezza pubblica in un contesto sempre più polarizzato. La strada per combattere il razzismo e promuovere il dialogo interculturale in Italia risulta ancora lunga e complessa, richiedendo un impegno deciso da parte di tutte le componenti della società.