Crollo delle vendite dei giornali | È davvero la fine dell’informazione tradizionale?

Poveri giornali, in quattro anni hanno perso il 30% dei lettori

La crisi dell’editoria quotidiana si fa sempre più evidente. Secondo i dati pubblicati dall’Agcom, nel primo semestre del 2024, le vendite di giornali hanno subito una flessione del 9,2% rispetto all’anno precedente. Questo andamento è ancor più preoccupante se si considera che dal 2020 ad oggi la perdita complessiva di lettori è stata di quasi il 30%.

Nel dettaglio, nel primo semestre del 2024 sono stati venduti in media 1,31 milioni di copie al giorno, segnando una diminuzione del 29,4% rispetto alle vendite del 2020. I numeri rivelano un trend particolarmente negativo per i quotidiani locali, che hanno registrato una flessione del 31%, rispetto al 28,2% dei nazionali.

La vendita dei quotidiani in formato cartaceo continua a precipitare, con sole 1,12 milioni di copie vendute al giorno, un crollo del 32,3% rispetto ai valori del 2020. Anche il formato digitale non sembra riuscire a risollevare le sorti del settore, con una media di circa 190.000 copie vendute giornalmente. Le principali testate nazionali, come il “Corriere della Sera” e “La Repubblica”, dominano ancora il mercato, ma le vendite rimangono comunque insufficienti a invertire la tendenza negativa.

Il confronto tra le vendite dei formati cartaceo e digitale evidenzia un’altra criticità: mentre i primi cinque quotidiani digitali rappresentano quasi il 60% delle vendite, le prime cinque testate cartacee conquistano solo il 33,9% del mercato. Questo dimostra una maggiore concentrazione nel settore digitale, ma nonostante ciò, le vendite non decollano.

Non da meno, il panorama editoriale degli ultimi anni presenta notizie preoccupanti anche per i giornali generalisti. I cinque quotidiani nazionali più diffusi hanno mostrato un’incoraggiante flessione del 8% rispetto al 2023, ma la spia rossa si accende ulteriormente se comparata ai dati del 2020, dove la caduta si attesta a un drammatico 35%.

In conclusione, il mondo dell’editoria si trova di fronte a sfide senza precedenti, e il futuro dei giornali, sia cartacei che digitali, appare incerto. La perdita di lettori non è soltanto un problema economico, ma un segnale di cambiamento nelle abitudini dei consumatori di informazione, che richiede una riflessione profonda sul modo in cui viene offerta e ricevuta la notizia.