La guerra dei gadget di New York | Il marketing ha già cambiato le regole del gioco elettorale!

A New York la sfida presidenziale si gioca anche tra gadget

NEW YORK – Mentre il conto alla rovescia per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti continua, la battaglia tra Kamala Harris e Donald Trump si fa sempre più accesa. Con sole due settimane rimaste prima del voto del 5 novembre, i due candidati si sfidano in un clima di tensione e incertezza. Tuttavia, se i dibattiti e gli eventi pubblici non riescono a chiarire la situazione, un’altra forma di competizione si sta facendo strada: quella del marketing politico, oramai trionfante attraverso gadget e articoli promozionali.

La metropoli americana è in pieno fermento: i negozi, i ristoranti e le strade di New York sono allestiti per accogliere una vasta gamma di articoli dedicati alla corsa presidenziale. Dai cappelli agli adesivi, passando per occhiali e portachiavi, ogni angolo della città sembra essere un palcoscenico per la creatività dei venditori. Mentre i candidati continuano a impegnarsi in nei tradizionali eventi pubblici e interviste, il marketing ha già portato a casa i suoi risultati, dando vita a un vero e proprio business intorno alle elezioni.

La vibrante atmosfera di New York si riflette nei colorati stand che riempiono le strade. In particolare, sull’Upper West Side, si possono scorgere volontari pro-Harris che offrono spillette in cambio di donazioni. La strategia sembra funzionare, poiché le persone rispondono con entusiasmo a queste iniziative, contribuendo a diffondere il messaggio della candidata democratica. Anche i taxi gialli, simboli iconici della città, non sfuggono a questa ondata di marketing, poiché spesso sostituiscono la loro pubblicità tradizionale con messaggi che incoraggiano la registrazione al voto.

Da Columbus Circle a Chinatown, le bancarelle espongono prodotti che celebrano i due contendenti. Cappelli, magliette e targhe automobilistiche sono i protagonisti indiscussi di questa "fiera" politica. Tra le varie offerte, spiccano i cappelli da baseball blu e bianchi con la scritta “Kamala”, insieme a quelli rossi di Trump e ad altre curiosità come il cappello "Fight!", in onore della reazione del tycoon all’attentato subìto nell’estate scorsa. La varietà di articoli non si limita ai colori e ai materiali, ma esprime anche le diverse strategie di marketing dei candidati: mentre Harris punta su toni eleganti e richiami al femminile, Trump continua con il suo inconfondibile stile provocatorio.

In un momento in cui l’attenzione è concentrata sulle performance elettorali, il marketing ha già mostrato di avere il potere di influenzare gli umori e le scelte degli elettori. La sfida elettorale si è trasformata in un vero e proprio campo di battaglia commerciale, dove gli oggetti simbolici diventano mezzi per rafforzare la propria identità politica. Con l’avvicinarsi della data fatidica, non resta che attendere per vedere se anche questa forma di comunicazione avrà un impatto significativo sul risultato finale delle elezioni.