Harris accusa Trump: “Un fascista squilibrato con ambizioni dittatoriali”
ROMA – Mentre il countdown verso le elezioni presidenziali americane continua, la vicepresidente Kamala Harris alza il tono della polemica contro l’ex presidente Donald Trump. In un’intervista esclusiva, Harris ha descritto Trump come un “fascista squilibrato” che mira a ottenere un potere illimitato e personale.
In una dichiarazione rilasciata dalla sua residenza di Washington DC, Harris ha dichiarato: “Donald Trump è sempre più squilibrato e instabile. In un eventuale secondo mandato, figure che avrebbero potuto frenarlo, come John Kelly, non sarebbero più presenti.” Questo attacco non solo mette in discussione la stabilità mentale di Trump, ma solleva anche interrogativi sull’idoneità di Trump a governare nel contesto attuale del paese.
La vicepresidente ha proseguito enfatizzando il suo timore riguardo alle sue dichiarazioni, affermando che “Trump non vuole un esercito fedele alla Costituzione degli Stati Uniti, ma un esercito fedele a lui, pronto a obbedire ai suoi ordini, anche se questo implica violare la legge.” Queste parole risuonano forti in un momento in cui il paese sta riflettendo sul futuro delle sue istituzioni democratiche.
“Sappiamo cosa vuole Donald Trump. Vuole un potere incontrollato. La domanda, dunque, sarà cosa vuole il popolo americano,” ha aggiunto Harris, ponendo l’accento sulla responsabilità degli elettori nelle imminenti elezioni. Il richiamo al potere e alla legittimità popolare evidenzia l’urgenza della situazione politica attuale.
Riferendosi a commenti preoccupanti espressi da John Kelly, ex capo dello staff della Casa Bianca durante la presidenza di Trump, Harris ha puntato il dito su osservazioni relative agli elogi che Trump avrebbe rivolto a Adolf Hitler. “È profondamente preoccupante e incredibilmente pericoloso che Donald Trump invochi Adolf Hitler, l’uomo responsabile della morte di 6 milioni di ebrei e centinaia di migliaia di americani,” ha sottolineato. Questa affermazione suggerisce un lato oscuro della leadership di Trump, come percepito da chi ha lavorato a stretto contatto con lui.
Infine, Harris ha concluso con una dichiarazione incisiva: “Di fatto, ha giurato di essere un dittatore fin dal primo giorno e di usare l’esercito come sua milizia personale per portare a termine le sue vendette personali e politiche.” Le parole della vicepresidente rappresentano non solo una grave accusa nei confronti di Trump, ma anche un appello alla vigilanza del popolo americano, in vista di un voto che potrebbe decidere il futuro della democrazia nel paese.
Con le elezioni a solo tredici giorni di distanza, il clima politico è teso e le emozioni alte, in un contesto che potrebbe segnare un nuovo capitolo della storia americana.