"Non finisce qui": l’appello del papà di Simone per la cura del territorio
BOLOGNA – La tragedia è entrata prepotentemente nella vita della famiglia Farinelli, quando un’alluvione ha strappato via Simone, un ragazzo di soli venti anni. Sabato scorso, durante un violento evento atmosferico che ha colpito Bologna e i suoi dintorni, Simone era in auto con il fratello Andrea quando un fiume ha travolto il veicolo, portando via la vita del giovane. Oggi, nel giorno del funerale, il padre Antonio e la nonna Loretta hanno trovato la forza di lanciare un appello: “Bisogna fare qualcosa per la cura del territorio, perché non succeda mai più”.
“Un fiume non può portare via un giovane nel 2024”
Antonio Farinelli ha espresso il suo dolore e la sua rabbia, sottolineando l’inverosimile realtà di dover ricevere una telefonata dai Carabinieri che annuncia una notizia così devastante: “Suoi nipote l’ha portato via un fiume”. Durante la cerimonia di commiato tenutasi presso la Certosa di Bologna, il padre di Simone ha rivelato quanto questa perdita sia gravosa non solo per lui, ma anche per il fratello di Simone, Andrea, che dovrà convivere con il peso del rimorso per non essere riuscito a salvarlo.
“Investimenti per la società sono la chiave”
Nel suo discorso accorato, Farinelli ha sottolineato l’importanza di investire nella sicurezza e nella cura del territorio: “La cura dei bilanci passa attraverso la salvezza delle vite umane”. Un’invocazione chiara e determinata, quella di sfruttare la sua tragedia personale per richiamare l’attenzione su questioni più ampie che riguardano la sicurezza e il benessere della comunità. “Quando abbiamo un sociale valido, abbiamo salvato vite umane”, ha affermato, riflettendo sull’importanza di una società in cui tutte le vite abbiano valore e opportunità.
“Un dolore atroce”
Anche Loretta Di Vito, nonna di Simone, ha condiviso il proprio dolore, descrivendo il giovane come “un ragazzo gioioso e pieno di vita”. La sua reazione all’accaduto è stata feroce, affermando: “È vergognoso morire così”. Con il cuore spezzato, ha esortato la comunità e le istituzioni a riflettere su che tipo di società stiamo costruendo. “Perché non si può nel 2024 sentire che arriva una telefonata e i Carabinieri ti dicono ‘suo nipote l’ha portato via un fiume’", ha concluso, esprimendo la sua incredulità e il suo dolore per la perdita recente.
“Non finisce qui, ditelo”
Il messaggio finale di Antonio Farinelli ai giornalisti è stato chiaro: “Non finisce qui, ditelo”. Una frase che riecheggia come un invito non solo a non dimenticare Simone, ma anche a prendere sul serio la richiesta di cambiamento e miglioramento nella cura del nostro territorio. L’appello della famiglia Farinelli si unisce a una richiesta collettiva di maggiore attenzione per prevenire tragedie simili in futuro, trasformando un dolore in un potente invito all’azione.