L’ONU pronto a intervenire in Ucraina | Tajani svela il piano che potrebbe cambiare le sorti del conflitto!

Tajani: "Per l’Ucraina l’Onu doveva muoversi subito, come fece Berlusconi per la Georgia"

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso oggi il suo forte sostegno a un intervento più deciso delle Nazioni Unite nel conflitto ucraino, paragonando la situazione attuale a quanto accaduto durante il conflitto in Georgia nel 2008. "Se l’Onu cerca di trovare una mediazione, sono favorevole", ha dichiarato Tajani durante un incontro con i giornalisti al termine del G7 Sviluppo.

Tajani ha sottolineato che l’Organizzazione delle Nazioni Unite avrebbe dovuto agire con maggiore tempestivitĂ  per frenare l’aggressione russa. “L’Onu doveva muoversi da subito, doveva individuare inviati speciali riconosciuti anche da Putin per convincerlo a fermare l’attacco come accadde per la Georgia, quando intervennero Sarkozy e Berlusconi", ha evidenziato il ministro, evidenziando la necessitĂ  di un approccio simile in questa crisi.

Il ministro ha inoltre proposto di convocare una conferenza di pace, sottolineando che un eventuale incontro non dovrebbe coinvolgere solo la Russia, ma anche la Cina. “La Cina è una grande realtà che può convincere la Russia a fare marcia indietro”, ha aggiunto Tajani, suggerendo che un coinvolgimento di Pechino potrebbe essere cruciale per raggiungere una soluzione pacifica.

Un’attenzione anche al Medio Oriente

Oltre alla situazione in Ucraina, Tajani ha trattato anche questioni relative al Medio Oriente, in particolare riguardo all’Israele e alla sicurezza delle sue frontiere. “Israele si sente sicuro se c’è un doppio filtro”, ha affermato, riferendosi a una proposta per il sud del Libano che prevede due aree distinte per ridurre la presenza di Hezbollah al confine.

Il ministro ha accolto con favore la presenza della missione Unifil con nuove regole di ingaggio, sempre in conformità con la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’Onu. “A nord del fiume Litani ci sarebbe una consistente presenza dell’esercito libanese per tenere molto lontani dal confine di Israele le milizie di Hezbollah”, ha specificato Tajani.

Infine, in merito alla situazione politica in Libano, il ministro ha sottolineato l’importanza di arrivare a una leadership nuova, capace di dialogare. “Per il Libano si deve arrivare a eleggere un presidente della Repubblica”, ha concluso, ponendo l’accento sulla necessitĂ  di stabilitĂ  politica in quella regione.

In un contesto globale complesso, le parole di Tajani evidenziano l’urgenza di un’azione coordinata e decisiva da parte della comunitĂ  internazionale per affrontare le sfide attuali, sia in Europa che in Medio Oriente.