Assalto all’ospedale di Gaza | Il dramma silenzioso dei bambini dimenticati in un conflitto devastante

Assalto all’ospedale Kamal Adwan: decine di vittime tra i bambini nel nord di Gaza

La situazione nel nord di Gaza si fa ogni giorno più drammatica. La scorsa notte, le forze armate israeliane hanno attaccato l’ospedale Kamal Adwan, una delle ultime strutture mediche ancora operative nella regione. I colpi di artiglieria, sparati da mezzi terrestre, hanno gravemente danneggiato l’ospedale, compromettendo la distribuzione dell’ossigeno per circa 150 pazienti in terapia intensiva, tra cui 14 neonati. Le notizie dichiarano purtroppo che alcuni di questi piccoli potrebbero già aver perso la vita a causa dell’assenza di assistenza medica adeguata.

Il direttore dell’ospedale, il dottor Hussam Abu Safia, ha descritto la situazione come “catastrofica”, sottolineando le difficoltĂ  crescenti che il personale medico sta affrontando in un contesto di assedio che dura ormai da tre settimane. Secondo quanto riportato, l’ospedale è stato costretto a far fronte a un’ingente carenza di risorse, nel mentre i soldati israeliani avrebbero fatto irruzione nella struttura, radunando medici, infermieri e pazienti nel cortile e arrestando uomini per portarli in localitĂ  sconosciute.

L’attacco non si è limitato all’ospedale; anche i campi profughi di Jabalia e Beit Lahiya sono stati bombardati, lasciando molti feriti senza accesso ai soccorsi medici a causa dell’assedio in corso. C’è chi riferisce di persone ancora intrappolate tra le macerie, in un contesto di caos e devastazione.

La denuncia di tale situazione è arrivata anche da Unicef, che ha evidenziato come a circa 30.000 bambini nel nord di Gaza sia stato negato l’accesso al ciclo di vaccinazione antipolio. Questo è particolarmente allarmante, considerando che la poliomielite, che sembrava sotto controllo da 25 anni, ha ricominciato a circolare nell’enclave palestinese. “Se non interveniamo immediatamente, il virus potrebbe diffondersi, aumentando il rischio di paralisi tra i minori”, avverte l’agenzia.

Le Nazioni Unite hanno accusato le forze israeliane di negare gli aiuti umanitari e di non consentire l’accesso ai soccorritori, creando un emergenza che colpisce soprattutto i civili. La comunità internazionale si trova ora di fronte a una crisi umanitaria crescente, con richieste urgenti di una pausa umanitaria e un immediato cessate il fuoco.

Il video drammatico rilasciato dal dottor Abu Safia nel cuore della notte ha fatto il giro del mondo, chiamando all’attenzione la necessità di assistenza e solidarietà umana in una situazione che sembra sempre più disastrosa. “Se non riceviamo aiuti medici nelle prossime ore, la nostra capacità di salvare vite sarà compromessa”, ha concluso il direttore dell’ospedale in un appello accorato.

Con un’umanitĂ  in pericolo e il futuro di tanti bambini sul filo del rasoio, la delicata situazione nel nord di Gaza necessita di una risposta immediata e decisiva da parte della comunitĂ  internazionale.