Inchiesta dossieraggio: arrestato a Reggio Emilia l’informatico del gruppo
REGO EMILIA – Si infittisce il velo dell’inchiesta sui dossieraggi che ha colpito l’agenzia di investigazione milanese Equalize. Giulio Cornelli, un trentottenne originario di Correggio e residente a Reggio Emilia, è stato arrestato in seguito a indagini condotte dalla Procura antimafia di Milano. La sua funzione all’interno del gruppo si rivelava cruciale: Cornelli gestiva le banche dati del Sistema di Interscambio (Sdi), ma non solo: avrebbe facilitato l’accesso a piĂą di 52.000 "bucature" della suddetta banca dati, che raccoglie informazioni sensibili gestite dalle forze dell’ordine.
Le rivelazioni sul coinvolgimento di Cornelli sono particolarmente preoccupanti. L’inchiesta evidenzia come l’associazione di cyberspie operasse a stretto contatto con l’agenzia Equalize per ottenere informazioni riservate su nomi di spicco nel mondo della finanza, dell’impresa e della politica, compreso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le cui mail sarebbero state intercettate.
Oltre a Cornelli, che attualmente si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, risultano indagate altre tre persone, anch’esse residenti a Reggio Emilia: un 45enne, una 51enne e una 29enne originaria di Correggio. L’operazione ha portato alla perquisizione della società di Cornelli, la “Develope and Go Srls”, ubicata in via Gandhi, nella stessa strada della sua abitazione.
Secondo l’ordinanza di oltre 500 pagine emessa dalla Procura, Cornelli svolgeva un ruolo fondamentale nella raccolta e gestione dei dati utilizzati per redigere dossier compromettenti. Era responsabile della “reperimento dati” dalla banca dati Sdi, dove converge una grande quantitĂ di informazioni di vitale importanza per la sicurezza pubblica. Inoltre, si occupava di intercettazioni abusive e dell’acquisizione illecita di dati finanziari, fiscali e anagrafici.
Con il proseguire delle indagini, la Procura antimafia proverĂ a fare luce su tutti gli aspetti di questo complesso scenario di illegalitĂ e violazione della privacy che solleva gravi interrogativi sulla sicurezza delle informazioni sensibili in Italia. L’arresto di Cornelli rappresenta solo la punta dell’iceberg di un’operazione ben piĂą ampia che potrebbe coinvolgere altri nomi prominenti nella sfera pubblica e privata.