Mollicone: “Quello di Report è giornalismo di ‘mio cuggino’”
Il presidente della Commissione Cultura della Camera critica la puntata di Report sul ministro Giuli, puntando il dito su presunti retroscena inventati.
ROMA – Il dibattito sul giornalismo d’inchiesta in Italia si infiamma dopo le recenti affermazioni di Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera. Intervistato da Repubblica, Mollicone ha definito il lavoro della trasmissione Report come "giornalismo di mio cuggino", un termine colloquiale per descrivere informazione infarcita di indiscrezioni e voci infondate piuttosto che su fatti concreti.
Nella sua critica, il rappresentante di Fratelli d’Italia ha osservato come la puntata incentrata sul ministro Giuli sia stata caratterizzata da "retroscena totalmente inventati". Secondo Mollicone, questo approccio giornalistico rappresenta non solo un attacco alla figura del politico coinvolto, ma anche un pericoloso segnale di come la stampa possa influenzare l’opinione pubblica.
L’esponente politico ha poi ampliato il suo ragionamento, accusando la stampa e i media di una pressione mediatica "fortissima contro la destra", dipingendo un quadro in cui le televisioni e i quotidiani schierati con l’opposizione avrebbero l’obiettivo di minare la credibilità dei politici di governo. "Non è la famosa redazione unica, ma c’è una sorta di competizione a chi fa più character assassination," ha sottolineato Mollicone, evidenziando l’uso di tecniche considerate distruttive nei confronti della classe politica.
"Il giornalismo ha un senso quando parla di fatti veri," ha continuato, lamentando il prevalere di “retroscena fantasy”. Secondo Mollicone, il giornalismo parlamentare si è trasformato in una forma di satira, confrontando i giornalisti a comici come Crozza o al gruppo teatrale Bagaglino. "Quando si parla di un deputato o di un senatore, tutelati dall’art. 68 della Costituzione, si devono usare toni rispettosi."
In merito alla trasmissione Report, Mollicone ha affermato: “Il giornalismo d’inchiesta ha un ruolo importante, ma quello di Report spesso non lo è.” Ha anche chiesto che la Rai garantisca il diritto di replica, rilevando che non viene mai dato spazio a chi subisce l’inchiesta, lasciando le vittime senza la possibilità di difendersi.
Questo scambio di opinioni sottolinea la crescente tensione tra politica e informazione in Italia, evidenziando le sfide e le responsabilità di un giornalismo che dovrebbe impegnarsi a mantenere alti standard di verità e integrità.