La Serie A non riesce a brillare neanche con la visione gratuita: Milan-Napoli si ferma a 1,8 milioni di spettatori
ROMA – Il grande atteso incontro tra Milan e Napoli, trasmesso in una storica formula gratuita su Dazn, ha deluso le aspettative in termini di audience. Con 1,883 milioni di spettatori sintonizzati, la partita si è rivelata ben al di sotto del limite tecnico stabilito dalla piattaforma, fissato a 2 milioni di connessioni massime.
La diretta di questo confronto, passato alla storia come il primo match di Serie A trasmesso in chiaro dal lontano 1996, avrebbe dovuto rappresentare un’occasione imperdibile per riavvicinare i tifosi al calcio italiano. Tuttavia, la realtà ha rivelato un dato ben più preoccupante: le visualizzazioni della partita non hanno raggiunto nemmeno il picco del recente derby di Milano, che aveva totalizzato 1,972 milioni di spettatori a pagamento.
Dazn aveva concepito questa iniziativa come parte di un accordo con la Lega Serie A, secondo il quale cinque delle 380 partite stagionali sarebbero state disponibili senza alcun costo. Questa manovra appariva chiaramente come una strategia per attrarre nuovi abbonati, sperando di “catturare” gli indecisi e acquisire indirizzi email per futuri marketing.
Tuttavia, la questione principale resta: la Serie A sta perdendo appeal, nonostante le continue e ingenti spese da parte di Dazn. I dati delle prime nove giornate del campionato hanno rivelato un calo drammatico, con ben 4,8 milioni di telespettatori in meno rispetto alla scorsa stagione. L’analisi indica che il problema potrebbe non essere esclusivamente legato alla pirateria, il cosiddetto "pezzotto", ma potrebbe riflettere un sottostante disinteresse per il prodotto calcio.
In un contesto in cui le aspettative erano elevate, la realtà dei dati di ascolto evidenzia la necessità di un ripensamento profondo riguardo alla strategia di marketing e alla proposta di valore della Serie A. Il calcio italiano appare oggi più che mai in un momento di crisi, che richiede interventi mirati per recuperare la passione di un pubblico disilluso.
La sfida per la Lega e per i broadcaster è ora trovare modi innovativi ed efficaci per riconquistare l’interesse e la fiducia dei tifosi, evidenziando che, già a partire dal prossimo turno, sarà cruciale capire se queste dinamiche potranno davvero cambiare.