Neonato muore di pertosse a 24 giorni | È davvero possibile nel 2024?

Neonato morto di pertosse a Padova: un drammatico monito per l’Italia

La morte tragica di un neonato di soli 24 giorni, avvenuta domenica scorsa all’ospedale di Padova, ha scosso la comunità medica italiana. Il piccolo Rocco, nato a Montebelluna, in provincia di Treviso, è deceduto a causa di una malattia considerata risolvibile attraverso la prevenzione, ovvero la pertosse. “Un neonato non può e non deve morire di pertosse nel 2024”, afferma Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, sul suo profilo Facebook, evidenziando una realtà triste e inaccettabile.

Il drammatico evento ha riacceso il dibattito sulla vaccinazione delle madri durante la gravidanza. Secondo Bassetti, “la pertosse è una malattia infettiva respiratoria prevenibile al 100% con la vaccinazione”. Le raccomandazioni mediche per la vaccinazione prenatale esistono da anni, ma nel caso di Rocco, la madre non aveva ricevuto il vaccino, mostrando un grave fallimento della comunicazione riguardante la salute materna e infantile.

Dati allarmanti sulla pertosse in Italia

Le statistiche rivelano un quadro preoccupante. Nei primi sei mesi del 2024, sono stati registrati 110 casi di pertosse in Italia, con oltre 15 ricoveri in terapia intensiva e tre neonati deceduti. Bassetti sottolinea che è essenziale aumentare l’informazione per le donne in gravidanza riguardo all’importanza della vaccinazione, non solo per il loro benessere, ma soprattutto per la vita dei loro figli.

Un significativo aumento dei ricoveri è stata osservato anche nel corso dell’anno. Alfredo Guarino, coordinatore della rete clinica Inf-Act, ha denunciato un incremento dei ricoveri per pertosse dell’800% rispetto agli anni precedenti, con la quasi totalità dei casi riguardanti neonati e lattanti non vaccinati. Oltre il 95% delle madri di questi bambini non aveva ricevuto il vaccino.

Un allarme anche a livello europeo

Il problema non si ferma ai confini nazionali. Anche l’European Centre for Disease Prevention and Control ha rivelato una situazione critica, con quasi 60mila casi di pertosse registrati in tutta Europa nel 2023, un incremento spaventoso rispetto ai dati precedenti. L’allerta su questo virus deve spingere le istituzioni a rivedere le proprie politiche sanitarie e informare adeguatamente la popolazione.

La morte di Rocco ci deve far riflettere su quanto sia fondamentale la prevenzione e l’informazione corretta. In un’epoca in cui la scienza e i vaccini possono prevenire tragedie simili, è inaccettabile che tali casi avvengano ancora. La comunità medica e le istituzioni sono chiamate a un urgente ripensamento delle strategie di comunicazione e prevenzione, affinchè eventi del genere non possano più ripetersi in futuro.