Governo Meloni sotto accusa per costi elevati degli agenti in Albania
ROMA – Negli ultimi giorni, il governo italiano ha attirato nuovamente l’attenzione su di sé, questa volta a causa del controverso accordo con l’Albania che prevede l’ospitalità di 295 agenti di polizia e carabinieri in resort albanesi. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha denunciato pubblicamente questa scelta come un vero e proprio scandalo, evidenziando il forte impatto economico e sociale che ha sulla popolazione italiana.
“L’accordo con l’Albania continua a far danni,” ha affermato Schlein in un comunicato stampa, sottolineando come la questione non si limiti solo a un errore gestionale, ma sia aggravata da violazioni dei diritti umani e dall’illegittimità dell’operazione, già sanzionata dalla giustizia. Secondo alcune inchieste, l’intera operazione costerebbe circa 9 milioni di euro al contribuente italiano.
La segretaria del Pd non si è fermata qui. “Giorgia Meloni brucia altri milioni di soldi pubblici” ha continuato, riferendosi al fatto che gli agenti sarebbero molto più utili in Italia, dove il sistema di sicurezza è in difficoltà a causa di un ritiro di forze e risorse. Schlein ha espresso preoccupazione per il fatto che, in un periodo di manovra economica recessiva, il governo non stia garantendo i servizi essenziali, tra cui la sanità pubblica.
“Siamo di fronte a un fallimento”, ha dichiarato Schlein, richiamando l’attenzione sul fatto che le spese superflue del governo gravano sulle tasche e sulle coscienze degli italiani. Ha quindi invitato l’esecutivo a riconoscere la gravità della situazione e a “fermarla per tornare indietro”.
La questione, che va di pari passo con le critiche già mosse sul piano economico del governo, solleva dibattiti accesi non solo all’interno delle istituzioni, ma anche tra i cittadini, molti dei quali sono preoccupati per l’uso dei fondi pubblici in un contesto di crisi sociale ed economica. Man mano che la polemica si intensifica, il governo Meloni deve affrontare una sfida significativa nella gestione delle risorse e nella percezione pubblica delle sue scelte politiche.