Fermati sei membri dell’equipaggio di un peschereccio tunisino per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
La Polizia di Stato ha arrestato sei membri dell’equipaggio del peschereccio tunisino “Islam”, accusati di aver facilitato l’ingresso irregolare in Italia di 36 migranti tunisini. L’operazione si è svolta a Marsala, in provincia di Trapani, dove è emerso un caso di emergenza migratoria.
Il 14 ottobre scorso, alcuni migranti erano stati avvistati mentre tentavano disperatamente di raggiungere la riva di lungomare Boeo. A poca distanza, un peschereccio, risultato poi incagliato sui bassi fondali del porto, sollevava ulteriori preoccupazioni. Gli agenti della Polizia, intervenuti con prontezza, hanno avviato le operazioni di soccorso, salvando non solo i migranti in acqua ma anche quelli a bordo dell’imbarcazione in difficoltà.
Dopo il salvataggio, i migranti sono stati trasferiti al porto di Marsala e successivamente portati presso il centro di Contrada Milo per le procedure di identificazione e assistenza. Grazie a un’attenta indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Trapani, è stato possibile raccogliere le dichiarazioni dei naufraghi e risalire ai responsabili del viaggio.
Gli agenti di polizia hanno messo in atto una serie di accertamenti e, attraverso una meticolosa attività investigativa, hanno identificato i sei membri dell’equipaggio, che nel frattempo avevano cercato di nascondersi tra i migranti. Le prove raccolte hanno confermato che il peschereccio era stato utilizzato per il trasporto irregolare di persone, attività considerata un grave reato.
A seguito delle evidenze raccolte, i sei tunisini sono stati fermati con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sono stati condotti in carcere. Parallelamente, il peschereccio “Islam” è stato posto sotto sequestro dalle autorità competenti.
Questa operazione sottolinea nuovamente l’impegno delle forze dell’ordine italiane nella lotta contro i traffici illeciti e il sostegno ai migranti in difficoltà. La Polizia di Stato continua a monitorare attivamente le rotte marittime per prevenire ulteriori episodi di immigrazione clandestina.