Gasparri accusa ‘Report’ di propaganda pro-Hamas | Ma i telespettatori stanno davvero dalla sua parte?

Gasparri contro ‘Report’: accuse di propaganda anti-Israele

ROMA – Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha nuovamente espresso la sua indignazione nei confronti della trasmissione ‘Report’, definendola "l’Hamas della tv". Questa polemica è scoppiata dopo l’ultima puntata del programma di Ranucci, incentrata sui tragici eventi del 7 ottobre, che Gasparri ha bollato come "vergognosa e pericolosa propaganda anti-Israele". La critica di Gasparri giunge in un momento particolarmente delicato, dove le discussioni sull’informazione e il suo impatto sulle opinioni pubbliche sono all’ordine del giorno.

Nell’ultima settimana, il senatore aveva già contestato ‘Report’ per presunti favoritismi politici durante la campagna elettorale ligure. Questo atteggiamento lo configura evidentemente come uno dei critici più intransigenti del programma, il quale, da sempre, suscita dibattiti accesi per il suo approccio investigativo. Gasparri ha ribadito la sua volontà di portare la questione davanti alla Vigilanza Rai, l’organismo preposto a vigilare sul servizio pubblico radiotelevisivo.

La diatriba si è intensificata durante la sua partecipazione al programma ‘Agorà’, dove ha espresso preoccupazione per l’emittente Rai e, più in generale, per il contesto politico americano, citando le tensioni che hanno caratterizzato la campagna elettorale negli Stati Uniti. "Il clima non è stato molto sereno", ha affermato Gasparri, preoccupandosi non solo di ciò che accade in America, ma anche della qualità del discorso pubblico in Italia.

Il senatore ha espresso il suo disappunto per il fatto che nella trasmissione di Rai 3 si sia parlato di "ragioni profonde del 7 ottobre", suggerendo che tale analisi possa legittimare l’aggressione contro Israele e mettere in discussione la narrazione predominante di condanna nei confronti di tali atti. La sua posizione, quindi, riflette una strenua difesa del diritto di Israele a difendersi e, al contempo, una forte critica verso la libertà di espressione che alcuni programmi televisivi si permetterebbero.

In questo contesto, Gasparri si prepara a portare le sue contestazioni in sede di Vigilanza Rai, con l’intento di far sentire la sua voce contro quello che descrive come un pericolo crescente per la narrazione pro-Israele nella televisione pubblica. La polemica pone in rilievo un tema cruciale: il ruolo dei mezzi di comunicazione nell’informare e influenzare le opinioni in un mondo sempre più polarizzato. Districarsi tra informazione e propaganda si fa difficile, e personaggi come Gasparri rappresentano una reazione forte a quella che considerano un’informazione faziosa.