La Libra ci ritenta: 8 migranti verso l’Albania, ma è ancora scontro sui “Paesi sicuri”
Roma, 6 novembre 2024 – Una nuova partenza di migranti verso l’Albania si è concretizzata con il pattugliatore Libra, che ha salpato con a bordo 8 migranti recuperati in mare, attuando un trasporto che solleva interrogativi e polemiche legate alla gestione delle politiche migratorie italiane. I migranti, soccorsi a sud di Lampedusa, arriveranno domani mattina all’hotspot di Shengjin.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, aveva precedentemente dichiarato che la riattivazione della nave sarebbe avvenuta solo “quando ci sarebbero state le condizioni”, ma la decisione finale di inviare i migranti è stata presa rapidamente. Il dibattito si concentra ora sul controverso decreto relativo ai “Paesi sicuri”, che ha recentemente suscitato nuove tensioni politiche e giuridiche.
Nella sua intervista al Salone della Giustizia, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha sottolineato l’importanza di valutare caso per caso, riguardo alla sicurezza dei paesi di rimpatrio, evidenziando che alcuni paesi non possono essere considerati sicuri per determinati gruppi, come gli omosessuali. Questo approccio, tuttavia, non ha placato le critiche, che si fanno sempre piĂą forti da parte di magistrati e rappresentanti politici.
Giancarlo Cascino, presidente della Giunta Anm di Catania, ha denunciato il clima di tensione e critiche che ostacola il lavoro dei magistrati, rendendo difficile l’operato di un’ambiente che già deve affrontare sfide significative. Cascino sostiene che il lavoro giudiziario richiede serenità e autonomia per rispettare il principio costituzionale della giustizia.
Le polemiche si sono intensificate anche a causa delle opinioni espresse dall’opposizione e dalle associazioni per i diritti umani. Angelo Bonelli di Europa Verde ha criticato l’invio di migranti su una nave da guerra, sottolineando i costi esorbitanti di ben 36 mila euro a migrante, definendolo un’operazione di propaganda politica che spreca denaro pubblico.
Riccardo Magi, segretario di Più Europa, parla di un “enorme spreco di denaro pubblico” e di un fallimento delle politiche migratorie del governo, che si distaccano dai principi di diritto europeo. L’atteggiamento del governo, secondo Magi, rischia di portare a una grave violazione dei diritti umani.
In un contesto di forte protesta, l’associazione “Mai piĂą lager – No ai Cpr” ha annunciato la partecipazione a una manifestazione a Tirana, in occasione dell’anniversario del protocollo Meloni-Rama. Questa protesta è parte di un piĂą ampio movimento contro il sistema dei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) e mette in luce le crescenti preoccupazioni legate al trattamento riservato ai migranti.
Mentre il governo continua a difendere le proprie scelte, l’opposizione e le associazioni per i diritti umani chiedono un ripensamento delle politiche migratorie italiane, evidenziando la necessità di garantire un’accoglienza dignitosa e il rispetto dei diritti fondamentali. La vicenda della nave Libra si conferma quindi un nuovo capitolo di una continua e complessa disputa sul futuro della gestione migratoria nel nostro paese.