La costruzione di un supermercato anziché una scuola media: la denuncia del centrosinistra

A Catania, la recente approvazione per la costruzione di un supermercato Lidl in via Palazzotto ha scatenato vivaci discussioni. Il sito, originariamente destinato dal piano regolatore a una scuola media, ora rischia di ospitare un nuovo insediamento commerciale, suscitando le proteste dell’opposizione comunale. I capigruppo Graziano Bonaccorsi (M5S) e Maurizio Caserta (PD) hanno formalmente presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catania, richiedendo un’indagine per possibili irregolarità amministrative.

Dubbi sulla regolarità dell’autorizzazione

I consiglieri dell’opposizione contestano la legittimità del provvedimento, ricordando che un precedente progetto per un supermercato della catena Penny Market era stato respinto sullo stesso sito. La recente approvazione per Lidl è, secondo i consiglieri, in netto contrasto con la destinazione pubblica dell’area e con il rifiuto di richieste simili. Bonaccorsi e Caserta chiedono, quindi, che le autorità verifichino la coerenza delle procedure adottate e le motivazioni dietro l’apparente cambio di rotta.

Conseguenze per la comunità e i servizi pubblici

Secondo i consiglieri, la costruzione del supermercato potrebbe compromettere la disponibilità di spazi per servizi essenziali per la comunità, come quelli scolastici. “L’area è già satura di attività commerciali, e un nuovo supermercato ridurrebbe la possibilità di offrire servizi di altra natura”, spiegano Bonaccorsi e Caserta. La realizzazione del supermercato, inoltre, rischia di danneggiare le microimprese locali, già messe sotto pressione dalla concorrenza delle grandi catene.

Tutela del territorio e dell’interesse pubblico

Nella loro richiesta, i consiglieri chiedono che la Procura indaghi se vi siano stati illeciti nelle procedure autorizzative, sottolineando l’importanza di salvaguardare i terreni destinati a servizi educativi. “È essenziale che l’interesse pubblico sia protetto e che si valutino con attenzione le conseguenze sociali e commerciali di queste decisioni”, concludono Bonaccorsi e Caserta. La vicenda, ormai al centro di un acceso dibattito, sottolinea la necessità di un equilibrio tra sviluppo commerciale e tutela degli spazi dedicati ai servizi pubblici.