Salvini esulta per la vittoria di Trump: "Vincono le radici cristiane e torna la pace"
ROMA – La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024 ha scatenato un’ondata di entusiasmo anche oltre Atlantico. Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, ha espresso la sua gioia attraverso un post su Instagram, sottolineando che “vincono buonsenso, passione e futuro”.
Nel suo messaggio, Salvini ha ribadito l’importanza di alcuni temi chiave per il suo partito e per la sua visione politica: “Lotta all’immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici.” Il suo auspicio è che il nuovo presidente americano riesca a instaurare un equilibrio globale, in particolare in relazione ai conflitti esistenti come quello tra Russia e Ucraina e tra Israele e Palestina.
“Se all’interno di questi interessi dei cittadini americani rientrasse un nuovo equilibrio mondiale con la chiusura dei conflitti fra Russia e Ucraina e Israele e Palestina, sarebbe il mondo intero a guadagnarci,” ha dichiarato Salvini durante un’intervista su RTL 102.5. Secondo il ministro, la presidenza Trump dovrebbe voltare pagina rispetto all’amministrazione democratica, che, a suo avviso, ha causato un disordine globale.
Salvini ha colto l’occasione per riflettere sulla narrazione predominante nei giorni precedenti le elezioni, che molti esperti avevano previsto una vittoria per la vice-presidente Kamala Harris. “La vittoria di Trump è il segno di quando la realtĂ sconfigge la fantasia di qualcuno,” ha affermato, evidenziando un contrasto tra le attese della stampa e l’esito finale del voto.
In conclusione, il vicepresidente ha espresso speranza in un ritorno alla pace globale, affermando che “questo è quello in cui spero maggiormente”. La sua posizione si fonda sull’idea che un approccio più pacifico avrà benefici diretti per coloro che soffrono nei conflitti, soprattutto per i bambini. Le parole di Salvini si inseriscono in un contesto più ampio di relazioni internazionali, dove il futuro della diplomazia e della cooperazione globale rimane incerto.