Chiude la vendemmia siciliana 2024: uve sane e vini di qualità malgrado la siccità
La vendemmia siciliana del 2024 si chiude con una nota di eccellenza, nonostante le sfide poste da una siccità prolungata. Secondo il report di Assovini Sicilia, la produzione dell’anno appena trascorso ha visto un calo medio del 20%, rendendo questa vendemmia la più lunga d’Italia, con ben 100 giorni di raccolto che hanno attraversato l’isola, da Ovest a Est.
Innovazione e resilienza sono state le parole chiave di questa vendemmia, come confermato dalla presidente di Assovini Sicilia, Mariangela Cambria, che sottolinea come i vitivinicoltori abbiano saputo rispondere efficacemente alla crisi idrica, adottando tecniche agronomiche all’avanguardia.
Qualità oltre la quantità
Nonostante la diminuzione delle quantità, la qualità delle uve è stata eccezionale. I vini dell’annata 2024 si sono distinti per la loro varietà e carattere, spaziando da rossi complessi e capaci di invecchiamento, a bianchi aromatici e persistenti. Antonio Rallo, presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia, ha dichiarato: “La qualità delle uve raggiunge picchi storici di eccellenza”, con vitigni locali come il Nero d’Avola e il Grillo che hanno mostrato grande resilienza.
Situazione eterogenea nei territori
La vendemmia ha presentato però situazioni eterogenee a livello territoriale. A Nord-Est della Sicilia, per esempio, i produttori hanno registrato rese nella media, mentre a Ovest le perdite sono state più consistenti.
Il Consorzio DOC Monreale ha stimato un calo del 10-15% rispetto al 2022, ma ha evidenziato la sanità delle uve. Mario Di Lorenzo, presidente del Consorzio, ha affermato: “Le uve sono perfettamente sane e di qualità”.
Dall’altro lato, il Consorzio per la tutela del vino Marsala DOC ha chiuso con una perdita del 30%, ma ha sottolineato che il Marsala di quest’anno presenta una qualità eccellente, grazie a un’ottima maturazione delle varietà utilizzate.
Valori numerici e aspettative future
Nel Cerasuolo di Vittoria DOCG, nonostante le riduzioni, la qualità rimane alta. Guglielmo Manenti, presidente del Consorzio, ha indicato che “grazie al lavoro di selezione, i vitigni hanno incrementato la loro resilienza”.
Le province di Messina e le isole Eolie hanno confermato il trend di calo produttivo, stimando perdite tra il 20-30%, ma confermando anche un’ottima qualità delle uve. In particolare, il Consorzio Malvasia delle Lipari ha evidenziato che i bianchi di quest’anno sono caratterizzati da un profilo organolettico di alto livello.
A Pantelleria, il calo è stato stimato attorno al 40%, ma gli esperti hanno riportato che le uve raccolte dello Zibibbo sono state di qualità superiore.
Un finale promettente dall’Etna
Infine, i produttori dell’Etna segnalano un aumento della produzione del 60% rispetto all’anno precedente, grazie a piogge favorevoli che hanno migliorato la situazione idrica delle vigne. Francesco Cambria, presidente del Consorzio Etna Doc, ha affermato: “La 2024 sarà un’annata decisamente interessante”.
In conclusione, la vendemmia 2024 in Sicilia, pur presentando un calo delle quantità, ha dimostrato una qualità notevole e una capacità di adattamento dei viticoltori, rendendo questa annata memorabile per la vitivinicoltura dell’isola.