Una donna iraniana cammina senza velo in segno di protesta | Il regime la etichetta come “mentalmente instabile”!

Proteste in Iran: la voce di una ex studentessa senza velo

Una nuova ondata di protesta ha colpito Teheran, dove una giovane donna si è fatta portavoce del dissenso contro le politiche oppressive del regime iraniano, camminando per le strade senza velo. L’ex studentessa della facoltà di Scienze e ricerca dell’Università Azad ha raccontato le pressioni e le molestie subite dalla polizia morale, dichiarando di comprendere perfettamente la decisione di Ahou Daryaei, la studentessa arrestata la settimana scorsa per aver protestato contro i maltrattamenti subiti.

Nel video condiviso sui social, la giovane, con il volto e il nome oscurati per motivi di sicurezza, ha espresso il suo profondo disagio. “Tutto ciò che volevo era entrare nella mia università e studiare, ma una volta iscritta ho dovuto affrontare un muro di repressione”, ha dichiarato. L’ansia e la paura permeavano il suo quotidiano: “Passavo attraverso i controlli delle guardie agli ingressi e sentivo dolore allo stomaco. Venivo sempre fermata senza ragione.” Questa esperienza l’ha segnata profondamente, tanto da costringerla ad affrontare problemi di salute che perdurano nel tempo.

La testimonianza di questa ex studentessa ha trovato eco nelle parole di Masih Alinejad, attivista iraniana per i diritti delle donne. “In solidarietà con Ahou Daryaei, questa ex studentessa cammina senza velo in Iran, sfidando il tentativo del regime di etichettarla come ‘mentalmente instabile’.” Alinejad da anni è attiva nel documentare e divulgare le storie di donne e uomini iraniani che si oppongono all’oppressione.

Daryaei, secondo fonti ufficiali, è stata trasferita in una struttura psichiatrica a causa della sua manifesta opposizione all’obbligo del velo. Il ministro della Scienza, della ricerca e della tecnologia, Hossein Simai Saraf, ha affermato che la giovane ha “disturbi psichici”, un’accusa contestata da organizzazioni non governative che vedono in questo tentativo una strategia per silenziare le critiche.

“Mi auguro che un giorno noi donne iraniane potremo vivere per sempre in pace, tranquillità e felicità”, ha aggiunto l’ex studentessa, lanciando un appello diretto alle autorità: “Smettetela, lasciateci vivere! Siamo innocenti.” Queste parole risuonano come un forte richiamo alla dignità e ai diritti delle donne, in un contesto in cui la libertà di espressione continua a essere repressa e la paura di ritorsioni è palpabile.

L’immagine di una giovane donna che sfida le norme di abbigliamento imposte dal regime continua a circolare, diventando simbolo della lotta per la libertà in Iran. Le sue dichiarazioni e quelle di Alinejad rappresentano un faro di speranza per chi continua a combattere contro l’ingiustizia e l’oppressione nel paese.