Sciopero del Trasporto Pubblico: Landini chiede una Rivoluzione Sociale contro Meloni
ROMA – Il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha fatto sentire la sua voce in occasione dello sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, dichiarando che “c’è bisogno di una rivolta sociale” per affrontare le crescenti incertezze e il senso di sfiducia che pervade la società italiana. In un momento in cui i diritti dei lavoratori sono messi in discussione, Landini ha esortato alla mobilitazione: “La rivolta sociale si rivolge anche a tutte quelle persone che oggi sono sfiduciate, che non vanno a votare. Noi invece pensiamo che sia fondamentale unirsi per cambiare la situazione”.
La manifestazione ha visto un’adesione al 90%, secondo le parole di Landini, che ha sottolineato come le risorse destinate al rinnovo dei contratti siano totalmente insufficienti. “Abbiamo dati ottimi, è una notizia molto importante, è la richiesta molto precisa di aumentare le risorse” ha affermato il leader sindacale, puntando il dito contro le politiche governative che, a suo avviso, trascurano le necessità di coloro che costituiscono la spina dorsale del Paese.
Critiche alla Meloni: “Atto di bullismo”
Nel suo discorso, Landini ha anche risposto alle recenti affermazioni di Giorgia Meloni, che ha dichiarato di continuare a lavorare nonostante un’influenza: “Penso che sia un atto di bullismo. Chi è presidente del Consiglio dovrebbe riflettere prima di parlare, perché il suo messaggio è un attacco ai diritti di chi ogni giorno vede i propri diritti messi in discussione”. Le parole della premier, pronunciate durante una trasmissione radiofonica, hanno alimentato le polemiche, con Landini che ha criticato il tentativo di Meloni di minimizzare i diritti dei lavoratori.
Un appello all’unità
Sul palco della manifestazione, Landini ha ribadito un messaggio di unità e determinazione. “Ci siamo rotti le scatole: non è più accettabile che le persone che sostengono questo Paese non siano ascoltate e rappresentate adeguatamente.” Il leader della Cgil ha chiesto una mobilitazione generale per richiamare l’attenzione del governo sulle problematiche economiche e sociali che affliggono una larga parte della popolazione.
In un contesto di crisi e insoddisfazione generale, il sindacato si propone come voce di un cambio radicale, invitando tutti i cittadini a unire le forze per garantirsi una vita dignitosa e diritti fondamentali.