Attentato in Pakistan | Perché nessuno parla del vero bersaglio dietro l’esplosione?

Attentato alla stazione di Quetta: 26 morti e oltre 50 feriti

Questa mattina, la stazione ferroviaria di Quetta, capitale della provincia pakistana del Balochistan, è stata teatro di un terribile attentato suicida che ha provocato la morte di almeno 26 persone. Tra le vittime si segnalano anche diversi soldati, aumentando la gravità di un attacco che ha colpito un luogo affollato, dove molte persone attendevano il treno.

L’esplosione, avvenuta in un momento di alta affluenza, è stata registrata dalle telecamere di sicurezza, che hanno catturato il momento traumatico dello scoppio e l’onda d’urto che ha travolto i presenti. Al momento, il bilancio è di almeno 50 feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche, il che fa temere ulteriori aggravamenti della situazione.

L’attacco è stato rivendicato dal Balochistan Liberation Army (BLA), un noto gruppo separatista che da anni è attivo nella regione, dando voce alle tensioni etniche e nazionali che caratterizzano il Balochistan. La rivendicazione, pubblicata sui social, evidenzia il clima di instabilità e insicurezza che continua a preoccupare il paese.

Le autorità locali hanno avviato rapidamente le indagini e sono in corso operazioni di soccorso per assistere i feriti e garantire la sicurezza nella zona. La stazione di Quetta, già in passato bersaglio di attacchi simili, rappresenta un simbolo delle difficoltà che la regione deve affrontare in termini di sicurezza e convivenza pacifica.

Un evento tragico che getta ulteriore ombra sul Balochistan, una regione ricca di risorse ma segnata da tensioni politiche e sociali profonde. La comunità internazionale osserva con preoccupazione, mentre la popolazione locale cerca di affrontare le conseguenze di un attacco che ha scosso profondamente la città e il paese intero.